Foggia: la Bottega Solidale impiega la nuova arte sociale

Presso Foggia, l’attenzione verso l’inclusione sociale diventa una prerogativa sempre più importante. A tal proposito, verrà inaugurata il 15 Giugno la “Bottega solidale” alle 19.30 in via Benedetto Biagi 31. Il programma della bottega prevede la mostra di 30 manufatti creati interamente da persone diversamente abili. La finalità dell’evento è il riconoscimento della bellezza in tutte le sue forme, che può essere prodotta anche tramite l’abbattimento delle barriere che caratterizzano la nostra cultura sociale. Tutto questo rientra nel progetto organizzato dalla collaborazione, presso Foggia, tra la “Fondazione terzo pilastro internazionale” e “Assori Onlus”.

“Questa bottega – dichiara Costanzo Mastrangelo – rientra nei progetti che promuovono l’inclusione sociale delle persone diversamente abili e, nello specifico, di giovani adulti che, avendo concluso gli studi, possono portare avanti il loro progetto di vita, con la ricerca di un lavoro.

La bottega solidale nasce proprio da questo: dai laboratori di formazione professionale dell’Assori dove i ragazzi, nell’atelier, imparano a produrre oggettistica, bomboniere e prodotti solidali. E’ quindi un passo ulteriore che viene fatto per sostenere i ragazzi diversamente abili nella scelta di un lavoro e di un futuro personale”. “Oltre a produrre manufatti – aggiunge Maria Elena Mastrangelo – , questa nuova iniziativa è importante per l’impatto sociale che avrà: alcuni dei prodotti che da anni vengono realizzati all’interno dell’Assori, ora verranno esposti e potranno essere anche “scelti” da un pubblico che potrà apprezzarli oppure no, indipendentemente da chi li abbia realizzati”.

“Tutto questo potrebbe produrre un cambiamento importante nella società, perché potrebbe modificare la rappresentazione sociale che le persone senza disabilità hanno nei confronti delle persone con disabilità

“Se ci si renderà conto che anche le persone diversamente abili sono in grado di produrre oggetti molto belli, allora cambierà anche il proprio concetto di disabilità. Non si penserà più che un disabile sia una persona che ha sempre bisogno di continua assistenza per vivere. Si incomincerà a pensare che anche il disabile sia utile alla società, perché posto nelle giuste condizioni, è in grado di produrre e di essere parte attiva della società stessa. Ci si renderà conto che la persona con disabilità può diventare cittadino attivo e dare così il proprio contributo, reale e concreto, alla società di riferimento. In questo senso la bottega avrà una duplice finalità: quella di insegnare a produrre e formare professionalmente i ragazzi, e quella di abbattere alcune barriere mentali che ancora esistono rispetto alle persone con disabilità”.