Gallipoli: certificata la qualità del centro di Trombosi dalla Bureau Veritas Italia

Presso Gallipoli, è avvenuta la completa verifica della validità del servizio offerto dal Centro Trombosi,l’Ospedale principale del comune. Il mittente della certificazione è la Bureau Veritas Italia, leader mondiale nei servizi di controllo, salute e sicurezza,il quale ha dichiarato l’ospedale come “Centro di eccellenza per la qualità delle prestazioni”. Il servizio di supervisione ha individuato in tutto 10 centri validi nel meridione, 5 dei quali sono in Puglia.

Il Centro trombosi ed emostasi dell’unità operativa complessa di Medicina interna di Gallipoli, guidato dal primario di 32 anni Dr.Luigi Ria, ricopre una grande importanza, poichè è  specializzato nella diagnosi della trombosi e nell’impiego di farmaci anticoagulanti per la prevenzione e la terapia delle malattie tromboemboliche cardiovascolari.

“Ottenere queste certificazioni – afferma il primario Luigi Ria (foto) di Collepasso – è una grande soddisfazione ed un riconoscimento al lavoro svolto in questi anni e che prevede non solo il dosaggio dei farmaci e il mantenimento del range terapeutico per periodi superiori al 60%, ma anche la diagnosi, le terapie personalizzate e la gestione delle complicanze, anche quelle che giungono in ospedale dal pronto soccorso”.

Uno dei punti forti per il quale Bureau Veritas Italia ha voluto assegnare il suo riconoscimento, è stato il sistema computerizzato che fornisce rapide risposte agli esami dei pazienti, comunicando loro i risultati dei prelievi sanguigni, puntando a una velocità ed efficienza del servizio fino a ora difficilmente riscontrabili nella maggior parte delle strutture ospedaliere vigenti.

“Tutto questo nonostante i noti problemi di sottodimensionamento del personale, che riguardano diversi reparti dell’ospedale gallipolino, e che qui in particolare in estate con l’arrivo di numerosi turisti che necessitano del monitoraggio quotidiano crea lunghe attese. “

“Il centro fa parte del reparto di medicina ed è ospitato in un ambulatorio dove si gestiscono anche altre patologie e visite – continua Ria – e sarebbe bello che la Regione decidesse di riconoscere questi reparti come effettivi e quindi con personale dedicato.”