Invito ad Arcigay Taranto per parlare di sessualità ma arriva il blocco

TARANTO – La grande e inaspettata richiesta dei giovani del liceo Tito Livio di Martina Franca era di un dialogo costruttivo per chiarire alcuni aspetti tabù della vita sessuale contemporanea. La loro idea era quella di affrontare questi argomenti con l’associazione Arcigay Taranto( la quale ospiterà il Gaypride nel 2019) per una conoscenza e un’opinione il più possibile imparziale. Purtroppo, l’iniziativa è stata percepita problematica dal preside della scuola, che ha fatto proseguire l’assemblea studentesca, ma facendone deragliare il contenuto su altri temi.

Gli studenti si sfogano “Assistiamo all’ennesimo atto repressivo all’interno dei luoghi della formazione – denuncia l’Unione degli studenti Puglia – Nella nostra regione non è il primo episodio di questo genere, ciò ci dimostra come a oggi interrogarsi sull’educazione alle differenze e all’affettività risulta ancora un tabù”. E aggiunge: “Nel momento in cui la conoscenza dei corpi e di se stessi dovrebbe essere fondamentale in particolar modo in età adolescenziale, vediamo la continua costruzione all’interno dell’opinione pubblica di una falsa retorica in merito a una fantomatica teoria Gender, che, a dire delle associazioni omofobe e provita, devierebbe le giovani menti”.

La giustificazione data dal dirigente scolastico per vietare l’assemblea: “Ha detto che la scuola non può sostituirsi ai genitori nell’educazione all’affettività – spiega Davide Lavermicocca di Uds – e anzi, ha anche aggiunto che sarebbe stato necessario il consenso informato da parte degli stessi genitori. Incredibile, primo perché il preside non è tenuto a sindacare l’ordine del giorno di un’assemblea di istituto, e poi perché con il suo atteggiamento ha deresponsabilizzato la scuola della sua funzione pedagogica”.

“Quello che è successo a Martina Franca – conclude Lavermicocca – è la conferma dell’arretratezza in cui stiamo scivolando. Proprio in Puglia si parla adesso dell’aumento dei casi di contagio del virus dell’Hiv fra i giovanissimi, e nel frattempo a Bari si vieta la diffusione di opuscoli sull’educazione all’affettività delle scuole. Intanto la legge regionale sull’omotransfobia è ancora ferma”.