La Fiom Cgil si fa portavoce della questione ArcelorMittal di Taranto

TARANTO – Presso la cittadina pugliese, la Fiom Cgil si fa portavoce di quelle che sono le prerogative essenziali per la comunità tarantina, ovvero un più limpiedo e stretto legame sulle questioni ambientali. A fronte delle numerose richieste di chiarezza sulla questione riguardante ArcelorMittal, l’interesse della Fiom Cgil si concentra proprio su queste lacune, che si sperano presto di poter essere risolte.

“Il governo, attraverso il ministero dell‘Ambiente, convochi subito una conferenza di servizi per aprire una nuova stagione di ascolto e di dialogo con la comunità tarantina alla quale, in occasione dell’ultima autorizzazione integrata ambientale, è stato di fatto impedito un confronto di merito sul piano ambientale presentato da ArcelorMittal”. “Il governo prenda seriamente in considerazione la possibilità di rimuovere l’immunità penale nei confronti di ArcelorMittal”.

“I dati divulgati da Arpa in questi giorni – precisa il sindacato Cgil dei metalmeccanici – hanno evidenziato un incremento dei valori di emissione di sostanze inquinanti rispetto al 2018 che, seppur dentro i parametri previsti dalla legge, ha generato una grande mobilitazione di piazza da parte delle mamme del quartiere Tamburi, stanche di dover subire un inquinamento industriale senza una reale prospettiva di riconversione della produzione”.

“All’interno delle nostre osservazioni in merito all’Autorizzazione integrata ambientale presentata da Mittal, abbiamo sostenuto – continua la Fiom Cgil – che l’attuale ciclo produttivo deve subire una radicale trasformazione introducendo il sistema ibrido con l’utilizzo del preridotto e dei forni elettrici che di fatto andrebbe ad eliminare una parte delle cokerie e dell’agglomerato con una drastica riduzione delle emissioni inquinanti come il benzopirene e la diossina”. La Fiom Cgil conclude dichiarando che “è giunto il tempo di dare risposte certe a un territorio stanco di subire decreti e continui rinvii sul processo di risanamento ambientale e di bonifiche. La Viias – si precisa – sia l’elemento di congiunzione tra i lavoratori e la città per cambiare radicalmente quella fabbrica”.