La riflessione dei Verdi sull’economia di Taranto

TARANTO – La critica dei Verdi viene affrontata in maniera lucida, cercando di fare analizzare con precisione i problemi e i risultati di determinate scelte passate, che potrebbero essere convertite in successi oggigiorno. Il processo è sicuramente non facile, ma in un tempo in cui i problemi del nostro pianeta gridano di dolore, è necessario ascoltare ed essere in grado di aiutare.

“Il governo con i commi 412, 412 bis e 412 ter del maxiemendamento alla manovra finanziaria sta creando l’ennesima struttura commissariale per gestire alcune questioni tarantine – spiegano i Verdi ionici -. Si tratta della Commissione Speciale per la Riconversione economica della città di Taranto che costerà trecentomila euro nei prossimi tre anni e che sarà presieduta dal MISE. Dovrà occuparsi delle aree ex Ilva affidate ai tre commissari che sono responsabili delle bonifiche. La Commissione dovrà decidere sulla riconversione dell’economia locale senza tener conto della comunità locale e sovrapporsi in parte al lavoro dei commissari. Sarebbe più utile alla città ed alla provincia di Taranto usare i trecentomila euro per attivare un vero e proprio dibattito pubblico e un organismo che permetta ai diversi soggetti locali di esprimere suggerimenti sul futuro anziché creare l’ennesimo baraccone commissariale. Nella Ruhr e a Bilbao è stato fatto. Perché a Taranto no? Noi immaginiamo una riconversione “ecologica” dell’economia – come quella proposta da Angelo Bonelli nel 2012 – in cui le bonifiche e la pianificazione strategica siano orientate dall’ambiente e non da quelle delle industrie. La presidenza non può andare al MISE. ll governo avrebbe potuto abrogare l’immunità penale, voluta dai governi pd, che ha creato una situazione di ingiustizia ai danni dei tarantini. Il governo giallo-nero avrebbe potuto riportare in vigore il Codice dell’ambiente cioè la legge che si applica in tutta Italia tranne che a Taranto. Invece no. Viene congelata la normativa precedente e creata una struttura inutile e naturalmente senza nessun coinvolgimento dei cittadini. Alla faccia della trasparenza e dell’ambiente”.