Si consolida la situazione dei precari dell’ospedale di Taranto

Presso Taranto, la spinosa questione riguardante i precari dell’ospedale di Taranto ha destato molte critiche e preoccupazioni negli primi giorni di settembre. Grazie all’aiuto congiunto dei sindacati Cgil Cisl Uil e Fials, si è infine raggiunta una stabilizzazione della situazione. Attualmente si profila la certezza che i precari possano mantenere la loro posizione lavorativa, a seguito delle proteste e degli incontri grazie ai quali si è riuscita a trovare la soluzione più efficace.

«L’obiettivo è stato il risultato dell’azione comune con cui le Oìorganizzazioni sindacali di categoria territoriali hanno affrontato la vertenza occupazionale con il management aziendale e la Regione Puglia. In una realtà in cui l’occupazione segna il passo il risultato raggiunto consentirà ai giovani presenti nelle fila degli stabilizzati di programmare con maggiore serenità il loro futuro: questo è il vero successo di questa stabilizzazione. Tra gli uomini e le donne che continueranno a lavorare nell’Asl di Taranto con un contratto a tempo indeterminato ci sono infatti molti ragazzi e ragazze che hanno scelto di restare a Taranto e di dare il loro contributo professionale, per la crescita del territorio. Siamo onorate – proseguono le organizzazioni sindacali – di aver dato il nostro determinante e fattivo contributo perché questo potesse diventare realtà: circa 178 lavoratori tra cui Cps infermieri, Cps assistenti sanitari, Cps infermiere pediatrico, collaboratori tecnico informatici, Cps ostetrico, Cps Tslb, Cps Tsrm, dirigente psicologi, operatori socio sanitari vengono assunti a tempo indeterminato.

Desta interesse il fatto che uno dei primi atti del riconfermato direttore generale della Asl Taranto, Stefano Rossi, sia stata la delibera delle stabilizzazioni così come richiesto poche ore prima, e per l’ennesima volta, dalle organizzazioni sindacali; e desta interesse perché diventa un segnale di grande positività in prospettiva della ripresa delle relazioni sindacali attraverso la contrattazione integrativa aziendale, per concludere quanto ancora in sospeso, ed avviare l’applicazione del nuovo Contratto Collettivo Nazionale del comparto sanità».