Si parla di legge speciale per Taranto per la questione Ilva

Presso Taranto, arriva la grande svolta a seguito di un referendum dei lavoratori dell’Ilva.

“Per Ilva abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile nelle peggiori condizioni possibili. Abbiamo lavorato per migliorare sia il piano ambientale sia quello occupazionale”. Queste sono state le parole del Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro Luigi Di Maio dopo il risultato delle votazioni dei lavoratori.

“E’ un risultato straordinario di partecipazione e di consenso. Questo accordo dimostra che le multinazionali possono investire nel nostro Paese conservando le tutele, a partire dall’articolo 18, dal mantenimento degli attuali livelli salariali e garantendo tutta l’occupazione”, ha dichiarato Francesca Re David, segretario generale Fiom-Cgil. Marco Bentivogli, segretario generale della Fim-Cisl ha detto: “Si chiude una delle vertenze più difficili del nostro Paese, che solo grazie alla responsabilità del sindacato non si è trasformata in disastro occupazionale e ambientale”.

Ieri nella Sala Resta della Cittadella delle Imprese hanno parlato i i segretari territoriali di Fim, Fiom, Uilm e Usb, rispettivamente Valerio D’Alò, Giuseppe Romano, Antonio Talò e Francesco Rizzo, alla presenza dell Consiglio di Fabbrica Ilva. “Questo accordo è un punto di partenza, e ci auguriamo possa essere un ponte con la città. Anche per questo siamo qui e non in fabbrica o nella nostra sede, perchè è giusto uscire dalle nostre mura e parlare alla città” ha detto Talò che ha chiesto “uno stop alla cultura dell’odio e del sospetto. Come territorio è il momento di essere uniti e pretendere di più da questo governo del cambiamento. Si è parlato di Legge Speciale per Taranto: è l’occasione per chiedere risposte sull’esposizione di cittadini e lavoratori ad amianto e cancerogeni. Bisognerà stare sul pezzo sull’attuazione del piano ambientale”.

“In questi anni – ha sottolineato D’Alò (Fim) la crisi Ilva è stata una ‘passerella’ per tanti, ma chi è stato vicino ai lavoratori sono state le Rsu”. Per Romano “inizia una fase complicatissima” perchè “gestire l’accordo non sarà facile: ora c’è una fase di transizione che durerà tre mesi, ma Ilva sarà un work in progress per i prossimi 4-5 anni. La partecipazione al referendum non è stata bassa: ci sono 3.000 operai in cassa, le assemblee si sono tenute in tempi strettissimi”. Rizzo (Usb) ha dichiarato “una cosa ridicola” le polemiche su presunti brogli o irregolarità nel voto.