Tragedia di Genova, si monitorano i ponti e i viadotti della Puglia

Dopo la tragedia di Genova, il Codacons ha proposto un monitoraggio immediato dei ponti e dei viadotti più a rischio. Anche La Puglia deve assolutamente adeguarsi alla proposta, coordinandosi in tal senso. “Anc”, ad esempio, “è pronta a mettere a disposizione le competenze maturate in decenni di attività da tante aziende associate con un know how specifico nella realizzazione di ponti e viadotti in Italia e all’estero”. È questa la proposta di Luigi De Santis, presidente del gruppo Giovani di Ance Puglia, oltre che più giovane console onorario in Italia.

«L’emotività di questi giorni – continua De Santis – non affossi le grandi opere strategiche di cui la Puglia e l’Italia hanno bisogno: sarebbe il colpo di grazia per la credibilità del nostro paese all’estero, ai minimi storici agli occhi di associazioni imprenditoriali, investitori e diplomatici. Le incertezze sulla Tap, un progetto già autorizzato e che coinvolge svariati governi, minano la possibilità di attrarre investimenti per iniziative imprenditoriali in cui le garanzie sono offerte solo da amministrazioni locali. A questo vanno sommati i soliti problemi legati alla “lentocrazia”, causa principale delle 54 incompiute in Puglia e delle 647 a livello nazionale, e la tendenza di molti giovani imprenditori, anche pugliesi, a guardare con interesse all’estero per avviare nuovi investimenti».

«Questa percezione negativa nasce dall’atteggiamento ondivago del governo sul tema delle infrastrutture e sull’approccio della sua componente più populista, che contrappone la creazione di grandi infrastrutture con quella di piccole opere; una visione semplicistica che inganna i cittadini e che avversiamo. Se questo è il governo del cambiamento – conclude De Santis – su Tap e Ilva prenda decisioni basate su valutazioni concrete. Mai come adesso la Puglia è al centro dell’attenzione nazionale e internazionale per questioni di sviluppo economico e industriale, oltre che turistico. Gli amministratori locali, a prescindere dal proprio schieramento politico, dimostrino un approccio scevro da pregiudizi per favorire lo sviluppo dei territori».