Il Foggia Calcio è inarrestabile: per Fabio Mazzeo si può fare di più

Il Foggia Calcio ha sempre vinto negli ultimi tre turni, ma secondo Fabio Mazzeo può migliorare ancora. «Abbiamo espresso appena il 30 per cento del nostro potenziale. – Sostiene l’attaccante rossonero – I margini di miglioramento sono notevoli. Grassadonia è un tecnico davvero in gamba, di Salerno come me ma che non conoscevo se non per averlo affrontato da avversario: mi sta stupendo, quanto a tattica e idee. La squadra è forte, il gruppo unito. Senza il -8 saremmo al terzo posto: dato importante. L’avvio non è stato dei migliori: in estate abbiamo cambiato molto nel modo di giocare, nei metodi di lavoro, e inserito giocatori nuovi. La vittoria interna contro il Padova ci ha liberato mentalmente, consentendoci di giocare come sappiamo. E così sono venute altre due vittorie di fila».

«Sono tranquillo, arriveranno anche i miei gol – dichiara il bomber ex Benevento e Perugia, 35 anni -. Ci sono andato vicino più volte, la fortuna non è stata dalla mia parte. Il mio modo di giocare è cambiato: nella stagione scorsa fungevo più da trequartista, costruivo gioco, mentre Nicastro battagliava con gli avversari. Ora c’è Galano come trequartista, gran giocatore così come lo è Iemmello, che stiamo aspettando a braccia aperte. Il mio compito è fare a “sportellate” con i difensori, muovere le difese per favorire gli inserimenti. Sono un po’ meno nel vivo dell’azione e corro molto di più, ma questo modo di giocare potrà portarmi a risultati anche migliori rispetto al passato. Da quando sono a Foggia ho sbagliato qualche rigore di troppo, ma anche questo aspetto non mi pesa. Se vinciamo, sono felice. Le critiche di parte dei tifosi non mi preoccupano. Mi caricano. Ho già vissuto momenti simili in carriera. In questi casi sono il primo a fare autocritica».

«Spero nella legge del gol dell’ex. – Conclude Mazzeo – Al San Vito feci una doppietta un anno e mezzo fa, con il Foggia. Non ho un buon ricordo dei miei trascorsi in Calabria: 5 mesi difficili, nel 2010. Unica nota lieta di quell’esperienza l’amicizia nata con Coletti. La squadra di Braglia, in casa, dà filo da torcere».