Università di Bari assegna 16 borse di studio a studenti con protezione internazionale

Sono 16 le borse di studio assegnate dall’ Università di Bari a studenti con protezione internazionale. Gli studenti sono rientrati tra i primi 100 beneficiari della borsa di studio riservata a studenti che necessitano di protezione internazionale per seguire i corsi di laurea e i dottorati di ricerca 2020/2021. Anche altri 8 studenti dell’Ateneo barese sono stati fra i prescelti, mentre sono stati 204 i candidati appartenenti a 42 università italiane. A promuovere l’iniziativa è stato il Ministero dell’Interno e il CRUI, ovvero la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Ha partecipato nella iniziativa anche ANDISU, l’Associazione Nazionale degli Organismi per il Diritto allo Studio Universitario.

L’Università di Bari accoglierà il maggior numero di studenti con protezione

Il Magnifico Rettore dell’Università di Bari, Stefano Bronzini, ha detto che l’ateneo continua ad essere inclusivo, e oltre ad essere raddoppiato il numero delle domande dei rifugiati l’Università potrà accogliere il numero più alto di studenti che necessitano di protezione internazionale. Dopo l’Ateneo di Bari vi sono l’Università La Sapienza di Roma con 15 vincitori, l’Università di Milano con 9 studenti e le università di Padova e Torino con 6 borsisti. Gli studenti che rientrano tra i primi 100 beneficiari della borsa di studio dedicata agli studenti con protezione internazionale sono 16. Questi studenti iscritti all’Università di Bari potranno accedere ai corsi di laurea e ai dottorati di ricerca dell’anno 2020/2021.

Altri tre studenti quest’anno prenderanno la laurea

Fausta Scardigno, referente del Rettore per il Rapporto con gli Studenti Stranieri e presidente del C.A.P dal 2015 ha detto che dal 2016 gli studenti internazionali, una volta presi i crediti formativi necessari, nel tempo hanno mantenuto i loro successi e ognuno di loro si è laureato. Quest’anno sono 3 a raggiungere il traguardo, ma da quest’anno l’Ateneo barese potrà immatricolare anche chi nella sessione dello scorso novembre ha preso l’European Qualification Passport for Refugees.