Blade Runner al Faboratory dell’Università di Yale, porte aperte all’innovazione robotica

Il settore della medicina è quello che maggiormente viene coinvolto nello studio in campo presso il Faboratory dell’università di Yale. Una sorta di Blade Runner che diventa realtà per una delle più famose università americane che sta sperimentando la ricerca per fare in modo che i robots possano sembrare sempre più simili agli esseri umani. L’immaginazione è mista ad una svolta che talvolta supera anche le sceneggiature di film di fantascienza. Lo studio che hanno messo in campo al Faboratory di Yale, infatti, ricorda un po’ la storia del film del 1982 di Ridley Scott Blade Runner. In quel film i replicanti erano robots totalmente uguali agli essere umani: è questo l’obiettivo che vuole raggiungere anche l’università di Yale

La pelle dei robot più morbida come in Blade Runner

L’obiettivo degli esperti del laboratorio di Soft Robotics dell’università di Yale è quello di rendere la pelle dei robots molto più flessibile e morbida e quindi simile a quella degli esseri umani. In tal modo, i robots potranno anche essere usati per compiti completamente diversi da quelli per cui vengono utilizzati oggi. Non cambiano soltanto i tessuti esterni, ma anche alcune funzioni.

Gli studi sulle nuove funzioni dei robots

Le nuove funzioni dei robot devono essere diverse, sia per quanto riguarda i loro sensori, ma anche i movimenti. In pratica, a Yale l’obiettivo è  di fare in modo che i robots possano interagire con l’ambiente replicando al 100% gli esseri umani. Una delle sfide che si vogliono porre è proprio fare in modo che il robot possa essere quasi al pari all’essere umano in modo tale da potete svolgere azioni quotidiane, anche banali!