Puglia, robot contadini, ‘occhi’ hi-tech capaci di diagnosticare patologie delle piante

La nuova soluzione hi tech per diagnosticare le patologie delle piante, controllare lo stress idrico e il livello di maturazione del raccolto è una novità in Puglia. I robot contadini pare siano in grado di monitorare le coltivazioni e di comunicare in tempo reali le informazioni sui dispositivi tecnologici. L’idea è di alcuni giovani di alcuni giovani coltivatori del Salento che giorno 20 dicembre avranno un incontro nel Must di Lecce.

Qui, nel Museo Storico, cercheranno di porre le basi del futuro dell’agricoltura salentina con l’aiuto degli esperti. Ad organizzare l’incontro è la Coldiretti giovani impesa Lecce, mentre illustreranno le soluzioni all’avanguardia docenti e ricercatori delle Università del Salento, del Politecnico di Bari, dell’Università della California e del Centro ricerca e sviluppo della Bosch. I Robot contadini sono una soluzione per rilanciare l’agricoltura salentina.

Robot contadini, una risposta tecnologica ad un territorio devastato dalla xylella

Durante l’incontro verranno analizzati i dati del mondo agricolo under 35 in provincia di Lecce e saranno esposti dal rappresentante di Coldiretti giovani impresa. Si tratta di una splendida occasione per far incontrare e dialogare il mondo della ricerca hi-tech con i giovani agricoltori.

A sostenerlo sono i promotori dell’iniziativa che desiderano portare la ricerca nelle aziende per rilanciare l’agricoltura e dare nuovo impulso al territorio. Tra i progetti ve ne sono alcuni su cui stanno lavorando i team di ricerca degli atenei pugliesi, come appunto i robot contadini in grado di lavorare nei vigneti, le etichette dei prodotti collegate a sensori che raccontano la qualità dell’aria, dell’acqua, ecc, gli ultrasuoni utilizzati per migliorare la qualità dell’olio extravergine d’oliva. Stanchi di un territorio distrutto dalla xylella i giovani imprenditori agricoli adesso dicono basta e insorgono con un grido: “Una risposta anche all’avanzata della xylella fastidiosa”. I giovani sono pronti a ricostruire il paesaggio agrario grazie alle nuove tecnologie.