Taranto si interessa ai laboratori di intelligenza artificiale

TARANTO – La città pugliese, appartenuta a quella fetta di territorio denominata Magna Grecia e a seguito anche al mondo latino, consta di legami storici di indubbio valore. La grande possibilità che Taranto è disposta ad abbracciare con la candidadura viene da un progetto per la costruzione di un centro per l’intelligenza artificiale. Il progetto, volendo seguire le orme già tracciate dal CERN (in francese Conseil européen pour la recherche nucléaire) è senza dubbio molto interessante.

Dichiara l’assessore allo sviluppo economico della Regione Puglia, Cosimo Borraccino «Taranto possa ospitare il laboratorio per l’intelligenza artificiale che il governo intende realizzare in quella che un tempo fu la Magna Grecia». In una nota, evidenzia che «il Mise ha annunciato che in quella che fu un tempo una delle culle della civiltà, la Magna Grecia, potrebbe sorgere un centro di eccellenza che permetterebbe all’Europa di sfidare Usa e Cina sulle nuove frontiere della tecnologia e delle macchine intelligenti».

«Se si pensa di collocare questo progetto nella Magna Grecia – sottolinea l’assessore – il pensiero non può non andare a Taranto, la spartana Taras, ribattezzata Tarentum dai Romani, una delle più antiche colonie della Magna Grecia». 
«Il progetto – rileva – potrebbe essere una straordinaria occasione per la Puglia. Questo nuovo centro potrebbe diventare un importante serbatoio di eccellenze, contribuendo a evitare che il potenziale umano di giovani studiosi che la nostra Regione possiede emigri all’estero».

«Se questa sarà la scelta – afferma Borraccino – la Regione non farà mancare il suo concreto sostegno, in termini di risorse umane, di compartecipazione di idee e di apporto finanziario». 
«L’appello per la creazione del nuovo centro, battezzato ‘Claire’ (Confederation of Laboratories for Artificial Intelligence Research In Europe) – ricorda – è stato lanciato nei mesi scorsi ai leader europei e nazionali da 600 tra i massimi esperti di intelligenza artificiale di 20 Paesi del Vecchio Continente». Il nuovo laboratorio europeo dovrebbe essere un ‘istituto multidisciplinare’ sul modello del Cern di Ginevra.