Coldiretti Puglia, per i ponti primavera ci sono 900 agriturismi pronti

Da quanto afferma Coldiretti Puglia,  con l’arrivo dei ponti primavera e l’allentamento delle restrizioni per via della fine dello stato di emergenza annunciato dal governo, sono 900 gli agriturismi i in Puglia ad essere già pronti per accogliere gli ospiti. Nelle strutture si lavora infatti per i ponti di Pasqua e primavera, stagione molto apprezzata da coloro che adorano la campagna e la natura in genere. Coldiretti Puglia ha sottolineato che questo appuntamento è molto atteso dal settore agrituristico, visto che le aziende nel 2021 hanno avuto il 27% delle presenze in meno rispetto a prima della pandemia.

Grande attesa per i ponti primavera

A pesare è stata soprattutto l’assenza degli stranieri, ma anche molti italiani hanno preferito stare a casa viste le incertezze del periodo appena trascorso. Tuttavia, ci sono anche tante incertezze per via della guerra in Ucraina, che getta paura e preoccupazioni nelle famiglie. Filippo De Miccolis, presidente di Terranostra Puglia, ha detto che fino ad un mese fa c’erano già state tante prenotazioni, ma tutto si è rallentato a causa dello scoppio della guerra e la conseguenza del caro bollette. Gli agriturismi però attendono con ansia i ponti primavera per riprendere a lavorare e cercare di recuperare qualcosa del perduto.

Cucina a chilometro zero la più apprezzata

Coldiretti regionale ha comunque sottolineato che la cucina a chilometro zero rimane qualità più apprezzata e per questo saranno in tanti a scegliere l’agriturismo per trascorrere i ponti primavera. Inoltre, con la riscoperta dei centri minori e dei piccoli borghi nelle campagne italiane le strutture hanno incrementato l’offerta con servizi e attività innovative, che catturano l’attenzione di ambientalisti, sportivi e curiosi. Non mancano anche le attività culturali, come la visita di percorsi naturalistici o archeologici, oppure i percorsi wellness che molti amano. In Puglia il turismo impatta per 6,5 miliardi sui consumi finali, che rappresenta il 12,3% sui consumi complessivi, il che significa che è una ricchezza straordinaria che bisogna implementare.