Turismo lento nell’entroterra della Puglia

L’attenzione riportata dal consigliere regionale Renato Perrini sulla questione del turismo lento nell’entroterra della Puglia mira ad incentivare gli investimenti per rendere anche le zone interne del territorio attrattive per questa forma di turismo. Il consigliere aveva fatto chiesto qualche settimana all’assessore alla Cultura Massimo Bray informazioni sulle potenzialità della tratta Taranto-Bari e sul tema delle ferrovie dismesse e dello ‘slow travel’ o ‘turismo lento’ in generale. L’assessore ha detto a Perrini che il tema è stato affrontato nel Piano Strategico del Turismo della Regione Puglia 2016-2025, che la Giunta Regionale ha approvato il 14 febbraio 2017.

Incentivare il turismo lento nell’entroterra valorizzando la linea ferroviaria

Perrini ha sottolineato il fatto che nel Piano Strategico è inclusa una scheda, ‘Promozione dell’intermodalità e della mobilità interna: valorizzazione, informazione e potenziamento dell’offerta. Le ferrovie turistiche’, che ha come obiettivo quello di rendere il treno un luogo di informazione e accoglienza turistica, ma anche contenitore culturale.  Per garantire il turismo lento nell’entroterra della Puglia bisogna dunque migliorare la mobilità interna, in particolare quella ferroviaria, per assicurare collegamenti e spostamenti tra le aree interne e tra queste e la costa. Un potenziamento combinato dei mezzi di trasporto mira a favorire la sostenibilità ambientale. Inoltre, bisogna promuovere, attraverso i mezzi di trasporto, l’offerta territoriale e dei servizi.

Perrini ricorda alcuni obiettivi importanti per sostenere il turismo lento

Il consigliere Perrini ha anche aggiunto che la Legge 9 agosto 2017, n. 128 prevede di salvaguardare i tracciati ferroviari in disuso e che passano per luoghi di interesse particolare dal punto di vista culturale, turistico e naturalistico. La legge prevede anche la tutela del patrimonio architettonico e di tutte le opere d’arte che rientrano nell’ambito di queste linee ferroviarie, quindi caselli, magazzini, stazioni, gallerie, ponti, e altre infrastrutture costruite espropriando terreni per pubblica utilità. Un altro punto della legge è quello di istituire ferrovie turistiche da gestire in collaborazione con le varie associazioni presenti nel territorio.