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I 10 borghi più belli della Puglia

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alberobello

La Puglia è una regione senza dubbio molto importante per il turismo, dato che offre diverse località ricche di paesaggi meravigliosi. Tra queste, ci sono dieci borghi più belli, che hanno ottenuto i primi posti di un’immaginaria classifica stillata dai numerosi turisti che li visitano ogni anno. Nonostante si tratti spesso di piccoli luoghi, tuttavia questi risultano essere di una bellezza naturale in grado di incantare chiunque si rechi a visitarli.

Puglia: i dieci borghi più belli

Uno tra i dieci borghi più belli della Puglia risulta essere “Locorotondo”, che si trova nella valle d’Itria, e il cui nome viene dai termini latini “locus rotundus”, che letteralmente significano “luogo rotondo”. Se ci si chiede perché questo borgo dalla denominazione così particolare attiri tanti turisti, il motivo risiede nelle numerose feste e sagre che organizza, attirando in diverse occasioni, numerose persone.

Molto importanti risultano essere le chiese di San Giorgio e quella di Madonna della Greca, famose perché il loro stile architettonico è un ottimo esempio di arte medievale.

Un’altra caratteristica di Locorotondo risulta essere la presenza di numerosi “trulli”, le tipiche costruzioni pugliesi che sembrano le casette di una fiaba. Proprio in questo borgo, è presente un trullo che addirittura risale al Cinquecento e risulta essere il più antico.

Il secondo borgo da nominare tra quelli considerati i più belli della Puglia, risulta essere Alberobello. Anche questo borgo risulta essere famoso per i trulli, ma anche perché oltre a queste abitazioni ne sono presenti anche altre risalenti al Settecento, e considerate come “provvisorie” data la semplicità della loro struttura. Proprio per questo loro stile, non furono mai abbattute dai nemici. Ad Alberobello in ogni caso si trova anche il cosiddetto “Trullo Sovrano”, cioè il trullo che risulta essere più esteso rispetto a tutti gli altri.

Per gli amanti dei paesaggi naturali e anche del mare invece, non si potrà non nominare “Polignano a Mare”, famoso borgo del Salento per la sua meravigliosa sabbia bianca, formata da granelli anche molto fini. Tale borgo viene considerato una sorta di “Punta di Paradiso”, per dirla con un’espressione assegnatagli da alcuni turisti. “Punta”, perché trovandosi nel Salento, si trova anche nel cosiddetto “tacco d’Italia”.

Sono del borgo di Otranto invece le spiagge più belle della Puglia, anche se tale località non risulta essere famosa solo per questo, ma anche per la possibilità di accedere facilmente all’antico castello aragonese, e alla famosa cattedrale normanna.

Un quinto borgo da dover nominare per la sua bellezza è Presicce, importantissimo anche per l’agricoltura, data l’ingente presenza di alberi di ulivi e di frantoi. In realtà da Presicce è molto facile arrivare anche alla cosiddetta zona chiamata “le Maldive del Salento”: una serie di spiagge che sembrano quelle caraibiche, per la loro magnificenza.

Puglia: gli altri borghi più belli di questa regione

Si devono nominare anche Specchia, Acaya, Santa Cesarea Terme, Castro e Calimera tra i borghi più belli della Puglia.

Per quanto riguarda il primo, si può sottolineare la sua importanza per la presenza di resti di abitazioni del Quattrocento e del Cinquecento. In realtà, il suo nome è collegato ad una sua particolarità: a Specchia ci sono le cosiddette “specchie”, cioè pietre che caratterizzano i suoi splendidi paesaggi.

Acaya invece sarà senza dubbio consigliato per chi vuole andare in vacanza in pace, per stare lontano dal traffico tipico delle grandi città. Si pensi che Acaya conta solo 500 abitanti, e di sicuro risulta essere un ottimo luogo per le vacanze. Per accedere a questo borgo, si passa per l’imponente “porta di Sant’Oronzo”, che ospita una statua del santo.

Per chi invece volesse visitare un borgo chic, si consiglia Santa Cesarea Terme, famoso per le numerose ville dell’Ottocento appartenute a nobili famiglie. Una tra quelle che sono considerate più famose, risulta essere “Villa Sticchi”.

Castro è un altro dei borghi più belli della Puglia, famoso per la cosiddetta “grotta Zinzulusa” ed anche per la semplicità della sua spiaggia, nonché per gli ottimi piatti tipici pugliesi che vengono cucinati ai turisti.

Calimera è il decimo da poter nominare, e si tratta di un borgo famoso per una roccia, precisamente per un monolite. Si parla cioè della cosiddetta “Sacra Roccia di San Vito”, che attira molti turisti soprattutto a Pasquetta.

Nonostante questi sono considerati i dieci borghi più belli della Puglia, non si deve dimenticare che questa regione è ricca anche di tantissimi altri posti meravigliosi.

Sicula Doc anche se nata a Berlino, blogger affermata, estremamente curiosa, appassionata sin da ragazzina di scrittura e tecnologia, praticamente il suo pane quotidiano. Equilibrio sopra ogni cosa, senza pregiudizi e non teme i giudizi altrui, in grado di portare a termine importanti affari.

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Polignano a Mare, ecco cosa vedere da questa terrazza marina

Polignano a Mare (Bari) è terra di scorci incantevoli e punti di vista marini capaci d’incantare i turisti, ma anche gli stessi abitanti del luogo. Scopriamo cosa non perdersi nella città di Domenico Modugno.

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polignano a mare vista
Riconoscimento editoriale: GagliardiPhotography

Nel 2015 tutta l’Italia sogna d’innamorarsi a Polignano a Mare (Bari) grazie al film “Io che amo solo te” interpretato da Riccardo Scamarcio e Laura Chiatti e diretto da Marco Ponti (remake dell’omonimo libro di Luca Bianchini). Tra scorazzate in motorino della coppia cinematografica lungo un lembo di terra a strapiombo sul mare e la cornice magica del borgo, saranno stati in molti a fare una capatina in questi anni nel paesino pugliese. Chissà, dovesse venirvi in mente un vezzo nuziale, pensateci per una proposta romantica!

Polignano a Mare padroneggia l’Adriatico che gli ha donato moltissime grotte naturali a causa dell’erosione dell’acqua. Il suo paesaggio rappresenta un unicum non solo per il mare, ma anche per il centro storico impregnato di rime e versi. Questa terrazza poetica merita una sosta almeno 1 volta nella vita, magari procedendo poi alla scoperta di altri borghi nei dintorni, ad esempio Alberobello e Conversano. Le sue origini sono velate dal mistero, si pensa che il nucleo abitativo sia sorto sui resti di una città greca. Dopo l’anno 1000 inizia ad assumere una valenza maggiore per via dei Normanni che la trasformano in contea e successivamente in marchesato. Si divide principalmente in 2 zone: da una parte l’area moderna risalente a circa il Settecento con case attuali; dall’altra l’agglomerato più vecchio con le sue dimore bianche affacciate a picco sul litorale. Il resto è tutto un intersecarsi di viuzze che riportano le poesie firmate da Guido il Flaneur: uno dedito al mare e alle parole.

Tracciamo ora un itinerario che si snodi tra monumenti e bellezze low-cost:

  1. Statua di Domenico Modugno: attorno a “Volare” del cantante pugliese sono tante le versioni raccontate sull’origine del testo. Qualcuno parla di una visione onirica, qualcun’ altro di frasi composte a seguito di una crisi amorosa di Modugno. Checché se ne dica, un po’ del blu della sua Polignano deve esserci stato nella composizione dei versi. E il paese gli ha reso onore materializzando il genius loci in una statua in bronzo alta circa 3 metri che impera a braccia aperte sul lungomare. Alle spalle del monumento c’è una scalinata la quale porta a un punto panoramico da cui è possibile godere di Cala Monachile e di tutto il centro storico.

    Statua di Domenico Modugno

    Riconoscimento editoriale: GagliardiPhotography

  2. Lama Monachile: è una spiaggia conosciuta pure come Cala Porto. E’ il posto più iconico di Polignano, identificato da 2 rocce massicce il cui centro regala l’insenatura che conosciamo un po’ tutti.
  3. Arco Marchesale: nel centro storico di Polignano si accede attraversando la porta dell’Arco Marchesale che divide la zona antica da quella recente. Nella fattispecie, parliamo di una cinta muraria del 1530. Arco Marchesal Polignano a Mare
  4. Grotta Palazzese: è la grotta più blasonata. Nell’Ottocento la famiglia Miani la trasforma in un lido festaiolo. Ora si è insediato un ristorante. La peculiarità è che questo antro non è visibile da nessun punto di Polignano a Mare. Ovviamente non si tratta dell’unica spelonca, ce ne sono più di 70 e per visitarle è necessario prenotare un tour in barca. Da non perdere sono: la grotta Chiangella, del Guardiano, Azzura, di San Lorenzo, delle Rondinelle.

    Ristorante Grotta Palazzese

    Riconoscimento editoriale: Facebook / @GrottaPalazzese

  5. Torre dell’Orologio: il c.d. Palazzo dell’Orologio è situato a Piazza Vittorio Emanuele II assieme alla cattedrale di Polignano a Mare. Questa torre era munita in passato di un orologio solare sostituito nel XIX secolo da un sistema a funi il quale è azionato, ancora oggi, dalla proprietaria del palazzo. Sopra l’orologio svetta una nicchia con la statua di San Vito, patrono della cittadina.

    torre dell orologio polignano a mare

    Riconoscimento editoriale: Zigres

  6. Ristorante “Da Tuccino”: a Polignano regna la cucina di pesce – ça va sans dire – e lo si deve alla materia prima eccellente proveniente dai 2 mari. C’è l’imbarazzo della scelta tra panini gourmet a base di pesce, tielle preparate con riso, patate e cozze e caffè speciali perché “corretti” con la scorza di limone, l’amaretto e la panna. Quando si tratta, però, di scegliere dove mangiare, c’è un’unica certezza ed è “Da Tuccino” che da più di 50 anni incanta i clienti con lo stesso menu. Il locale si è aggiudicato il primo posto nella classifica 50topItaly 2022 come miglior ristorante di pesce in Italia. La brigata è composta da Pasquale Tuccino Centrone, anima del posto e figlio del sig. Tuccino, Pina Centrone (figlia del sig. Tuccino), il marito Vito Martino Mancini e il nipote del memorabile proprietario, Marco Carone. In cucina lo chef Enzo Florio con il sous – chef Vito Aversa, mentre in sala, a domare le 47 pagine della carta dei vini c’è da quasi 15 anni Gianni Petrarolo, sommelier e restaurant manager. Umile e rigoroso nel suo mestiere, per lui lavorare Da Tuccino significa che <per essere grandi bisogna prima di tutto essere piccoli>.

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