Alla scoperta di Gravina sotterranea, meraviglia della Puglia

Le meraviglie della Puglia lasciano sempre a bocca aperta e oltre a città fantastiche come Polignano a Mare, Castellana Grotte e tante altre, anche Gravina in Puglia mostra una Gravina sotterranea davvero stupenda e sorprendere. Per chi ha voglia di visitare davvero qualcosa di assolutamente straordinario e si trova in Puglia non può perdere di intraprendere il percorso di Gravina sotterranea, per andare alla scoperta di cose inedite, del tutto fuori dal comune.

In questo percorso si accede attraversando una serie di cunicoli e passaggi scavati interamente nella roccia, per un viaggio fantastico alla scoperta del passato della Puglia, che mostra la sua autenticità a partire dalle chiese rupestri fino al Ponte Acquedotto Orsini del XVIII secolo e visitando anche le cantine antichissime. Lo spettacolo di questo reticolo sotterraneo che si apre agli occhi dei visitatori è qualcosa di spettacolare, che sorprende per l’ingegno mostrato dai popoli già nei tempi passati. Alcune strutture, che sono per lungo tempo abbandonate, sono rinate grazie alle ristrutturazioni curate dall’omonima associazione Gravina Sotterranea e ad oggi possono essere visitate.

Gravina sotterranea racconta la Puglia del passato

Compiere un’escursione all’interno di Gravina sotterranea è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita: in circa due ore è possibile ripercorrere le viscere della terra attraverso diversi siti sotterranei, anche non comunicanti tra loro, ma i percorsi sono più d’uno ed è possibile scegliere quello preferito.

Per vivere questo viaggio basta vestirsi con un abbigliamento pratico e comodo, e scarpe adatte per poter percorrere agevolmente i vari percorsi. Il sito di Gravina, anticamente dedito alla coltivazione di cereali ed uva da vino, si trova a circa 60 chilometri dalla città metropolitana di Bari, e a 30 dalla città di Matera, e prima di cadere sotto il dominio dei Romani era occupato dalla Magna Grecia. Le continue minacce dei visigoti e dei vandali durante le invasioni barbariche spinsero gli abitanti a rifugiarsi nel burrone sottostante, proprio nella gravina. Nei percorsi sotterranei sono evidenti i segni lasciati dalle popolazioni.