Bari, emergono ancora testimonianze dell’epoca romana

Quasi ogni giorno vengono rinvenuti a Bari reperti storici dell’epoca romana. La città, oltre che approdo per diversi condottieri storici in cerca di ricchi territori, fu meta e punto di partenza per numerose culture. In età preromana Bari era davvero uno splendore e la presenza nel suo territorio di vari popoli diede vita a quella che è la conformazione attuale. Sin dai tempi antichi, dunque, si distingueva come città principale, come dimostrano i recenti ritrovamenti.

Tutto ciò che emerge ogni giorno contribuisce a ricostruire un periodo storico che sembrava seppellito dopo l’intensa epoca medievale e l’avvento dell’era moderna. In strada annunziata sono emerse tracce di una necropoli di origini medievali e nel corso degli scavi sono stati rinvenuti i resti di un insediamento risalente al IV secolo d. C. e di un ambiente del I sec a. C. in cui sono state trovate tre anfore tra gli elementi d’arredo e altri oggetti di uso quotidiano.

Bari nell’antichità coniava moneta propria

Ad annunciare il ritrovamento di questi preziosi reperti è stata la sovrintendenza di Bari. La scoperta è di straordinaria importanza per la conoscenza del periodo romano che visse la città che, come ha giustamente osservato l’archeologa Francesca Radina, è carente di informazioni. Vi sono infatti pochi documenti riguardanti la storia della città nel periodo romano, ma è certo che “Barium” sotto il dominio di Roma era uno dei pochi municipi riconosciuti nell’antica Peucetia, ovvero nel territorio corrispondente anticamente all’attuale territorio di Bari con Ruvo, Bitonto, Ceglie del Campo e Ginosa.

Il quel tempo la città coniava moneta propria ed era anche il porto romano di base per la flottiglia incaricata della difesa delle coste adriatiche dalle scorrerie dei pirati illirici, come testimonia Livio. Dagli scavi effettuati nella cattedrale negli scorsi decenni sono emersi documenti importanti che hanno aggiunto ulteriori tasselli alla storia della Bari di origini romane.