Il Borgo di Monteruga è una città fantasma

Borgo di Monteruga di San pancrazio salentino. Al suo interno vi si respira un’atmosfera surreale, quasi spettrale, ma il borgo ha una storia particolare che vale la pena conoscere. Nato durante l’era fascista e abbandonato del tutto nei primi anni ’80, il borgo si sviluppò dopo la riforma fondiaria fatta del 1950, quando tanti terreni agricoli vennero espropriati e molti contadini ai quali vennero assegnati scelsero di stabilirsi in questa zona. Monteruga venne popolato anche da molte famiglie del meridione e presto il paesino contò 800 abitanti che lavoravano e vivevano dei prodotti della terra coltivati intorno alla masseria.

Il borgo di Monteruga si è spopolato negli anni ‘80

L’epicentro del borgo di Monteruga era proprio la masseria. All’epoca il centro contava circa mille abitanti e si concentrava intorno alla piazza principale, sulla quale si affacciavano scuole, abitazioni, e la chiesa di Sant’Antonio Abate. Vi erano anche frantoi e molto altro ancora. Quando però, attorno agli anni ’80, l’azienda agricola omonima venne privatizzata, il centro cominciò a spopolarsi, fino ad essere totalmente abbandonato. Monteruga è tuttavia ancora oggi un paese molto affascinante e sono tante le persone che scelgono di visitarlo per avventurarsi nelle sue stradine e all’interno del borgo.

Si possono visitare gli interni degli edifici

Il Borgo di Monteruga colpisce perché consente di visitare gli edifici presenti all’interno, anche se bisogna fare attenzione visto che sono in degrado e che possono crollare. Si possono visitare abitazioni, la Chiesa intitolata a Sant’Antonio Abate, il campo da bocce, la caserma, il deposito tabacchi e molte altre struttura liberamente, perché sono abbandonate. Girando per il borgo si respira una sensazione particolare, che è quella del tempo che sembra essersi fermato. Questo luogo spettrale attira numerosi curiosi che vogliono sperimentare di persona la sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal mondo.