Grotta del Leone, a Porto Badisco il ruggito delle onde

Soprannominata la Grotta del Leone, ben nascosto nella baia di Porto Badisco, suppone che la baia, sia stata la prima tappa descritta all’interno dell’Eneide da Enea. Infatti, si narra che l’eroe di Virgilio, in fuga da Troia, sbarcò in Italia sbarcando proprio a Porto Badisco.

La Grotta del Leone è stata scoperta dal Gruppo Speleologico Salentino che ha collegato subito l’infrangersi delle onde nella suggestiva caverna al suono del ruggito di un leone. D’altronde, la stessa formazione rocciosa ricorda le fauci di questo felino tanto temuto. Sorella della grotta del leone è la famosa Grotta dei Cervi, conosciuta per i dipinti risalenti al periodo del Neolitico e per gli anfratti che si districano al suo interno. Tra le tante insenature si nasconde anche il cosiddetto Buco del Diavolo, una “Grotta Funeraria sempre risalente al neolitico.

Grotta del Leone tesoro prezioso

La Grotta del Leone si colloca proprio tra la Grotta dei Cervi e la Grotta Funeraria: l’ingresso, stretto e tortuoso, per diverso tempo ha nascosto il tesoro alla zona balneare. Durante le alte maree l’acqua viene risucchiata e poi rigettata dalla grotta, causano un suono forte che somiglia proprio ad un ruggito. Per molti anni però questa insenatura è stata anche una “discarica” dalla roccia e nel 2016 un gruppo di volontari ha avviato una campagna di pulizia della caverna.

Da lì sono state estratte bottiglie di plastica, vetro e rifiuti di ogni genere. Nel corso del tempo Porto Badisco si è rivelata una località preziosa, un vero e proprio centro acquifero. La Grotta dei Cervi, il Buco del Diavolo e la Grotta del Leone furono i luoghi perlustrati dal gruppo speleologico, soprannominato “Squadra Uno”. Le indagini hanno fatto emergere una varietà insolita di animali acquiferi, come lo Spelaemysis Bottazzii e la Typhlocaris salentina, dei crostacei che vivono solo dentro le caverne e presenti solo ed esclusivamente in Puglia.