Il consigliere e capogruppo regionale del M5S commenta la lentezza dei lavori della ferrotramviaria

BARI – L’avvocatessa Grazia Di Bari, consigliere e capogruppo regionale del M5S, ha commentato la riapertura del tratto della Ferrotramviaria Ruvo-Corato di Bari.

E’ stata riaperta la tratta ferroviaria Ruvo-Corato ma con delle limitazioni che dureranno fino al 2020. Nonostante i lavori per il raddoppio dei binari siano terminati, ci sarà solo un convoglio che farà da spola tra Ruvo e Corato, su binario singolo, ad una velocità di 50 km/h. Poi toccherà, chissà quando, alla tratta Andria-Corato, senza voler considerare l’interramento nell’abitato di Andria.”

Saprete tutti ormai che queste opere, che rientrano nel Grande progetto di adeguamento di tutta la tratta Barletta-Bari sarebbero dovute terminare, secondo il cronoprogramma, nel 2015, invece dovremo attendere il 2020 per iniziare a vedere qualcosa pienamente funzionante, cioè con 5 anni di ritardo. Non male vero? Inoltre viene spontaneo considerare, con una certa amarezza, che tutte queste opere hanno subito una certa accelerazione, solo dopo l’incidente ferroviario.”

Quindi nel 2020, se tutto va bene, i cittadini potranno usufruire del 50% del Grande progetto ferroviario. Nel frattempo, dovranno continuare a viaggiare nelle condizioni che i pendolari ben conoscono e che taluni politici regionali fanno finta di non conoscere. Oggi ho inviato PEC a Ferrotramviaria per comprendere le motivazioni per le quali, tra la conclusione dei lavori di raddoppio (22/08/2017) e la Delibera di affidamento del collaudo (29/11/2018), siano passati “solo” 15 mesi.”

“In un momento nel quale si dovrebbe lavorare molto più rapidamente per recuperare i ritardi, anche in vista di una ulteriore “translazione” (=perdita) di fondi europei, mi sembra assurdo che si proceda ancora con tale lentezza. Se i lavori per questa ferrovia fossero stati eseguiti con metà della velocità e della intensità con cui il presidente Emiliano si sta già muovendo in ogni dove, per fare la sua campagna elettorale, oggi avremmo avuto da noi i treni giapponesi a levitazione magnetica”.