La storia delle saline Margherita di Savoia, le più grandi d’Italia

PUGLIA – Le saline Margherita di Savoia sono le più grandi d’Italia e vantano una storia molto particolare, che vale la pena conoscere. Le saline, che si estendono per oltre 20 chilometri, sono un’opera maestosa che rappresenta da secoli una delle aree più prestigiose della Puglia e sorgono lungo la fascia costiera settentrionale della provincia Bat, situata tra le aree di Barletta e di Zapponeta. Il territorio fu abitato per prima dagli Illiri che vi si stanziarono nel IV secolo a.C e fertilizzarono i he resero dando vita ad un commercio navale molto fiorente. A quell’epoca risalgono le prime saline, il cui prodotto veniva esportato verso oriente. Anche durante le successive invasioni in Puglia, la produzione di sale non si arrestò mai e i commerci verso l’est o con la Repubblica di Venezia continuarono.

Dalla via Salaria alla cessazione

L’area delle saline di saline Margherita di Savoia venne denominata dai romani Lago Salpi, ovvero lago salato e dal comune, allora chiamato Saliniis, passva anche la Via Salaria, che collegava l’Adriatico a Roma. Nel 1158 il comune passò sotto il dominio dei Templari di Barletta e la produzione di sale nel territorio venne interrotta a causa dell’avanzare della malaria, che causò lo spopolamento dell’area. Fu solo nel 1600, sotto Carlo III di Borbone, che furono riattivate le saline e nel 1700 divennero una delle più forti fonti di sostentamento della popolazione. Poi il comune si distaccò da Trinitapoli, e con l’avvento del Regno d’Italia prese il nome di Margherita di Savoia.

Margherita di Savoia oggi

Negli anni ’60 è stato abbandonato il metodo artigianale dell’estrazione del sale e sorsero le macchine raccoglitrici e strutture meccaniche che sostituirono il lavoro degli uomini. Oggi le saline di Margherita di Savoia sono un capolavoro industriale straordinario, sono le più grandi in Italia e in grado di produrre fino a 6 milioni di quintali l’anno di finissimo sale purissimo.