Lucera, conosciuta per la presenza di vigneti, oliveti, campi di ortaggi e di grano, caratterizzatata perlopiù da masserie che hanno alle spalle lunga storia e tradizione. I torrenti della zona sono due Salsola e Vulgano, affluenti del Candelaro. La notizia più interessante e coinvolgente ha però a che fare con il passato di Lucera che sembra essere una zona “nuova” ed invece risale al neolitico dato che sono state rinvenute tracce che risalgono a quel periodo.
La sua storia è raccontata da ogni via e monumento che risalgono tutti ad epoche diverse, ecco perché la piccola cittadina si avvale oggi del titolo di “città d’arte”.
Lucera, le antiche chiese di un borgo gotico angioino
Lucera vanta un’architettura unica e rara con tanti esempi di architettura gotico-angioina. Prr esempio parliamo del Santuario San Francesco Antonio Fasani, una chiesa che risale al 300. Al suo interno, ancora oggi sono conservate le spoglie del santo di Lucera. Poi c’è la chiesa di Santa Maria del Carmine, la chiesa di San Domenico, la chiesa di Sant’Antonio Abate, quella di Giacomo Maggiore e quella di San Giovanni Battista, ognuna di queste merita una visita e qualche scatto qua e la.
Ma Lucera non ha soltanto chiese, tra le meraviglie necessariamente da visitare non manca la Fortezza di Lucera, ovvero un castello risalente al XIII secondo che fu fatto edificare dal Federico II nel 1233. La stessa cosa vale per i luoghi di cultura come l’Anfiteatro Romano Augusteo, il Teatro Garibaldi, il Teatro Il Piccolo, il Cinema Teatro dell’Opera e la sala Giovanni Paisiello.
Cibi tipici e vini da gustare prima di andar via
Dopo aver visitato tutto il borgo non si può andar via senza assaggiare i cibi tipici e tradizionali di Lucera. Quali sono? Ovviamente taralli e pane. Cos’ha di particolare il pane? La lievitazione naturale e la lavorazione manuale. Due elementi difficilissimi da trovare nel 2019. Mentre per quanto riguarda i vini c’è il famoso “Cacc’ e Mmitt”, corposo, e il “Cioccarello”, dal colore rosato. “rosa cipolla”.