Meta di pellegrinaggi, Monte Sant’Angelo vanta una storia unica

Monte Sant’Angelo – A dare notorietà a Monte Sant’Angelo è stato senza dubbio il Santuario dedicato a San Michele Arcangelo situato all’interno della celebre Grotta. Nel pieno dello scorso millennio la città attraversò un periodo di grande splendore e furono infatti numerosissimi i pellegrini giunti da tutto il mondo per visitare il santuario e anche la città. Questo dettaglio fu importante per far sviluppare il tessuto urbano e far nascere anche nuove strade, e in particolare due percorsi furono piuttosto apprezzati dai devoti di San Michele.

La Via Francesca di Monte Sant’Angelo

Uno dei due percorsi era la Via Francesca, chiamata così come si evince da documenti che vanno dal XI al XIV secolo. La via si riferiva ai pellegrini longobardi che giungevano a Monte Sant’Angelo da Pavia o da Benevento, e da Roma a San Severo e da lì verso il Gargano. Questo itinerario venne definito anche come la Via Sacra dei Longobardi, che da come si narra avrebbero fatto sorgere lungo questo percorso diversi ospizi e strutture dedicate. A questi si aggiunsero diversi santuari e conventi, come San Giovanni Rotondo, Santa Maria di Stignano e San Marco in Lamis.

La Via Francigena di Monte Sant’Angelo

Definito Via Francigena, il secondo percorso passava da Siponto, deviando dalla Appia – Traiana e portava a Monte Sant’Angelo i viaggiatori provenienti dai principati longobardi e dalle regioni transalpine. In questo percorso molte vie si inerpicavano sulla montagna e arrivavano alla città percorrendo tante strade anche piccole. Il periodo di massimo splendore per la città era quello normanno svevo: tutto era fiorente, l’economia, l’arte e la religione. Allora la città era una delle mete preferite dai pellegrini che partivano per motivi religiosi e il santuario era uno dei più visitati insieme alle Tombe degli apostoli Pietro e Paolo a Roma, ai luoghi della Terra Santa e di San Giacomo di Compostela in Spagna.