Santa Maria di Leuca, leggende dalla dea Minerva ai fantasmi

Riconosciuta come De Finibus Terrae, Santa Maria di Leuca è una location ricca di fascino, in grado di incantare chiunque con le sue meraviglie paesaggistiche e il suo territorio straordinario che attira ogni anno migliaia di turisti. Santa Maria di Leuca è anche avvolta in leggende particolari, che contribuiscono ad arricchire il folklore locale. Ecco le leggende più celebri che circolano attorno alla città pugliese.

Gli ulivi della dea Minerva

Una leggenda narra che gli ulivi pugliesi debbano la loro origine alla dea Minerva, che si è innamorata di questa regione e aveva intenzione di contendersela con Nettuno, dio dei mari. Per ottenere i favori del popolo Nettuno donò loro un cavallo: Minerva rispose con un ulivo, considerato più utile e indicato per la vita di quel luogo. In suo onore gli indigeni costruirono un tempio e giurarono eterna fedeltà a Minerva.

Le leggende sui fantasmi

Il santuario è oggetto di altre leggende curiose: si narra di come la zona sia stata abitata da diversi fantasmi che si muovono tra chiese, grotte e scogli, in cerca di perdono per i propri peccati. Santa Maria di Leuca rappresenta il punto più vicino al paradiso.

L’approdo di San Pietro

Secondo le leggende il suddetto tempio di San Pietro è l’attuale Santuario di Santa Maria di Leuca, che fu convertito ad opera dello stesso San Pietro. Questi, giunto in Italia grazie ad un’imbarcazione di fortuna, arrivò in oriente attraccando alla punta dello stivale italiano. Il Santo ci mise sopra una croce e questa espressione divenne così celebre da entrare nel gergo nostrano.

La sirena e gli innamorati

La leggenda più famosa è comunque quella della sirena e gli innamorati, legata a quella che è l’origine della città. Una sirena gelosa del della relazione tra due giovani, mentre questi erano sugli scogli, scatenò una tempesta e li fece morire in mare. La dea Minerva li salvò e li tramutò in due scogliere che oggi abbracciano Santa Maria di Leuca con le loro correnti.