Trinitapoli e le rovine di Salapia

Il casale di Trinitapoli venne costruito per appoggio delle transumanti greggi abruzzesi. Da sempre quindi le rovine di Salapia rappresentano una zona di storia antica in cui si possono ammirare ruderi di abitazione e di fortificazioni. Proprio nel centro del paese, in piazza Umberto I, si può visitare la Collegiata, un edificio religioso dedicato a S. Stefano e risalente al XIX secolo.

Realizzato in stile neoclassico, l’edificio di Trinitapoli presenta sulla facciata due rosoni situati sopra gli ingressi laterali ed un bifora posta sull’ingresso principale. La chiesa all’interno è realizzata a tre navate divise da colonne, mentre in una nicchia è situata la statua in legno del patrono. Inoltre, in questa chiesa è custodita una icona della Madonna di origini bizantine.

Trinitapoli caratteristica per gli ipogei

Come da tradizione medievale sulla stessa piazza del casale di Trinitapoli si affaccia anche il simbolo del potere temporale. Dove una volta era sito il Palazzo del Commendatore oggi ospita il Palazzo comunale. Grazie a recenti scavi è stato possibile conoscere la civiltà degli ipogei: in questa area si sviluppò circa 3500 anni fa l’ipogeismo e gli abitanti costruivano strutture scavando la roccia calcarea.

Questo tipo di abitazioni caratterizza il territorio e negli ipogei si svolgevano riti sacri durante la semina e il raccolto o in alternativa venivano utilizzati come sepolture. In seguito agli scavi del XXI secolo è stato istituito il Parco Archeologico degli Ipogei e grazie ad esso è possibile visitare l’ipogeo degli Avori e quello dei Bronzi: qui sono state ritrovate oltre duecento sepolture corredati da arredi funerari. I reperti si trovano in esposizione presso il Museo Civico Archeologico allestito all’interno di un palazzo ottocentesco. Nelle vicinanze di Trinitapoli, esattamente a circa 15 chilometri, è possibile visitare i resti dell’antica Salapia: si tratta di un’antica città costruita dai profughi dell’omonima città greca che secondo la leggenda fu fondata da Diomede.