Acquedotto Pugliese dice stop agli sprechi, le reti saranno sostituite

Il piano di investimenti quadriennale approvato dal Cda dell’Acquedotto Pugliese prevede ben 82 milioni di euro da utilizzare fino al 2023 per sostituire le reti idriche obsolete della regione. Si tratta di investimenti che non hanno precedenti e che permetteranno alla regione di fare un gran balzo in avanti. Tutto il territorio beneficerà di questi ammodernamenti che miglioreranno le prestazioni per efficienza e sostenibilità. Uno degli investimenti di maggiore importanza è quello di circa 500 milioni di euro che verranno utilizzati per potenziare e adeguare il processo depurativo di oltre 100 impianti pugliesi. Invece, di 105 milioni saranno destinati per realizzare delle serre solari per essiccare i fanghi.

Acquedotto Pugliese guarda al futuro

Simeone di Cagno Abbrescia, Presidente di Acquedotto Pugliese, ha dichiarato che il piano investimenti 2020-2023 dimostra come l’ente insieme alla Regione Puglia abbiano intenzione di continuare il percorso di crescita che hanno perseguito da tempo. I risultati sono evidenti e ci saranno ricadute importanti sul territorio che beneficerà di servizi migliori. Il processo di digitalizzazione è costante e permette ad AQP di volgere lo sguardo al futuro, allo scopo di rendere l’azienda più efficiente e migliorare il rapporto con i cittadini che usufruiscono dei servizi. Il programma di investimento è stato redatto tenendo conto degli obiettivi che l’Autorità Idrica Pugliese ha definito.

Previsti 500 milioni per la depurazione

Il programma redatto dal Cda dell’Acquedotto Pugliese prevede somme che ogni anno sono destinate a crescere. Infatti, 150 milioni di investimenti verranno stanziati per il 2020, 221 milioni nel 2021, 271 nel 2022 e 350 milioni nel 2023. Per l’efficientamento delle reti fino al 2023 si procederà avviando progetti di risanamento 4 e 5 che porteranno gli investimenti totali a 82 milioni di euro. Per quanto riguarda la depurazione i fondi previsti sono 500 milioni e serviranno per potenziare la capacità di trattamento e del riutilizzo delle acque di depurazione per più di 100 impianti.