Aghi e siringhe nelle spiagge in Puglia

Domenica di paura nel Salento a causa di aghi e siringhe nelle spiagge. Ore di ansia per due persone che sono state vittime del terribile incidente. Purtroppo la Puglia non è l’unica regione che riscontra questo problema, si è verificato anche in altre spiagge d’Italia, Sardegna compresa.

Aghi e siringhe nelle spiagge in Puglia

Una domenica al mare come tante, sembrava essere così se non fosse stato per aghi e siringhe nelle spiagge. A farne le spese è stato prima un ragazzo: si è punto il piede con l’ago di una siringa che si trovava sulla spiaggia di Torre Chianca, marina di Lecce. Il giovane leccese ha dovuto effettuare diversi accertamenti per scongiurare la possibilità di aver contratto malattie, soprattutto l’Hiv. Il fatto è avvenuto  nella zona della spiaggia libera, nei pressi dello stabilimento balneare “Maluha Bay Beach”, frequentato purtroppo da molti bambini. Successivamente è toccato ad una signora 50enne, stavolta nella spiaggia di Torre Specchia Ruggeri. La donna si è subito rivolta alla guardia medica di San Foca, dove erano già stati registrati casi di bagnanti che si erano punti con siringhe nascoste nella sabbia. Si registra anche la puntura di una bambina di 7 anni a causa di una siringa da insulina, la minore è stata costretta a raggiungere l’ospedale più vicino, insieme ai genitori. Due diversi punti delle spiagge salentine e tre malcapitati bagnanti, stesso problema: le siringhe abbandonate in spiaggia.

Aghi e siringhe nelle spiagge: cosa fare?

Aghi e siringhe nelle spiagge: cosa si fa in questi casi? In primis occorrerebbe una pulizia delle spiagge da parte dei comuni, sempre più spesso le siringhe vengono trovate nelle zone libere e non in quelle gestite dai privati che tengono pulite le aree. Se malauguratamente vi pungete con un ago o una siringa nella sabbia, per prima cosa andate in pronto soccorso.  Raccogliere, non usando direttamente le mani, l’ago o la siringa e portarli con se perché vengano analizzati. In base allo stato in cui versa l’ago, la siringa o l’oggetto appuntito, seguono due procedure diverse: se l’oggetto è evidentemente usurato dal tempo c’è meno preoccupazione riguardo il rischio di contrarre virus gravi (Epatite B, C, Hiv); se l’oggetto appare “fresco” occorrono invece molte più analisi tempestive. Non fatevi prendere subito dal panico: in molti casi non c’è sangue né nell’ago né nella siringa, il rischio di contrarre malattie è del 0,1%.