Il manager Franco Tatò, dirigente d’azienda italiano molto noto e apprezzato, ha affermato che bisogna ripartire da agricoltura e digitale. Quest’ultimo aspetto secondo Tatò non è ancora all’avanguardia, soprattutto nelle zone interne ancora non va come dovrebbe, e lui, che abita in Puglia, ne sa qualcosa. Infatti, ha raccontato che tempo fa non è riuscito ad ottenere l’istallazione della fibra ottica. Gli è stata proposta una linea tradizionale, una tecnologia obsoleta. Secondo il manager la Puglia è una regione dalle potenzialità enormi, che sono adeguatamente sfruttate. Intere zone non sono dotate di wi-fi e la rete telefonica non funziona bene ovunque, ma solo in determinati luoghi.
Agricoltura e digitale per ripartire
Quanto detto da Tatò ha voluto dimostrare che i cittadini pugliesi vivono sulla propria pelle esperienze personali di questo tipo. Spesso non possono partecipare al mondo digitale contemporaneo e rischiano seriamente di essere messi da parte nel futuro. Secondo Tatò occorre mettere in atto tutte le energie per aumentare di livello la tecnologia in Puglia, elemento strettamente necessario per far progredire il territorio. Tutto questo è possibile ottenerlo solo mediante l’impegno della comunità, di grandi aziende e con una politica orientata verso questo obiettivo. Tatò ha sottolineato che bisogna ripartire da agricoltura e digitale. Il manager ha parlato di un incontro fatto negli anni ’80 durante un convegno nella città giapponese di Hakone.
La storia dell’anziano signore giapponese
Un anziano signore, un ex funzionario della banca centrale nipponica, dopo la pensione era stato chiamato a dirigere una prefettura arretrata, agricola, dove le comunicazioni erano scadenti e non c’era l’industria. L’uomo creò un comitato per elaborare un piano per cablare tutto il territorio della prefettura con l’internet veloce del tempo. La zona arretrata diventò leader del settore, così adottò anche nel campo dell’agricoltura lo stesso metodo. Fece una riunione con gli agronomi provenienti dalle università vicine e furono rifatte tutte le coltivazioni con la collaborazione dei contadini. Poi prese un mandarino e disse che veniva esportato in tutto il mondo e il suo valore a peso era superiore a quello delle auto Toyota.