Agrumi pugliesi, chiesto tavolo per la difficile situazione

Emergono sempre più difficoltà per agrumi pugliesi e Confagricoltura ha chiesto un Tavolo per discutere la questione. La richiesta del Tavolo è stata avanzata durante la riunione che si è tenuta in videoconferenza con l’assessore all’Agricoltura Donato Pentassuglia. Nel corso della riunione Confagricoltura Puglia ha parlato dei problemi riguardanti la produzione di agrumi, che a causa delle calamità naturali ha subito enormi danni e perdite. La piccola pezzatura ha portato prezzi molto bassi e grandi quantità di scarti. La mancata raccolta e vendita di clementine e arance ha fatto crollare i fatturati delle imprese, che sono stati ridotti anche a causa dell’emergenza Covid.

La situazione per gli agrumeti è drastica

Alfredo Ricucci, responsabile del settore agrumi di Confagricoltura Puglia, ha anche sottolineato che i problemi riguardanti la gestione dei lavoratori causati dal Covid hanno fatto aumentare i costi. Alla fine dell’incontro Confagricoltura ha chiesto quindi un tavolo per discutere la questione degli agrumi pugliesi. Tra le aree più colpite dalla perdita del raccolto e della vendita ci sono le zone di Massafra e Palagiano, dove predominano le clementine. Carlo Maontanaro, un imprenditore agricolo locale,  ha ribadito che la seconda ondata di Covid ha peggiorato la situazione, già danneggiata dalle piogge di dicembre che hanno fatto marcire i frutti.

Sostegno per il comparto degli agrumi pugliesi

Anche Vincenzo Perrini, un produttore di Massafra, ha denunciato una situazione analoga e ha raccontato che la sua azienda coltiva circa 13 ettari di clementine e ne produce 5mila quintali l’anno. 4mila quintali di raccolto sono stati distrutti dalla grandine e gli altri mille sono ancora sulle piante e verranno tutti buttati. Tuttavia, non vengono meno nel frattempo gli interventi per sostenere il comparto degli agrumi pugliesi,  fra cui emerge quello di Taranto con ‘Agrumi a scuola’, volto a sensibilizzare la popolazione a consumare i frutti stagionali per evitare che il comparto subisca un crack. Coldiretti Puglia invece denuncia l’aumento dei prezzi al dettaglio, che va controtendenza.