Anche la Puglia al Torino Film Festival

Alla 39^ edizione del Torino Film Festival hanno partecipato due pellicole realizzate con il contributo di Apulia Film Commission e Regione Puglia. Si tratta di “L’uomo dal fiore in bocca” di Gabriele Lavia, film fuori concorso nella sezione “Tracce di Teatro”, e del documentario “La Restanza” di Alessandra Coppola, che rientra nella sezione “Italiana. Doc”. Tutte e due le proiezioni si terranno mercoledì 1 dicembre la Cinema Massimo di Torino, in anteprima. “L’uomo dal fiore in bocca”, tratto dall’omonima opera letteraria di Luigi Pirandello, si svolge nel corso di una serata piovosa d’estate, nella sala d’aspetto di una stazione ferroviaria in Sicilia. Le due persone presenti sono “l’uomo dal fiore in bocca” e l’altro è “il pacifico avventore’’.

Torino Film Festival, due le pellicole pugliesi in concorso

Gli interpreti nell’opera L’uomo dal fiore in bocca sono Gabriele Lavia e da Michele Demaria e Rosa Palasciano. La fotografia è di Tommaso Lusena De Sarmiento, la scenografia di Dario Curatolo e i costumi sono di Angela Tommasicchio. Il film è stato girato tra agosto e settembre 2020 nella città di Modugno, in provincia di Bari, e la sala d’attesa di una stazione Anni ’30 è stata ricostruita in un capannone nella zona industriale della cittadina del barese, oltre che una sezione della parte esterna con banchina e binario. Il film è stato prodotto da Manuela Cacciamani con Rai Cinema e realizzato con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia.

Opere pugliesi realizzati con il contributo di Apulia Film Fund

Per la realizzazione del film la troupe era composta all’80% da personale pugliese. Infine, la production service è di Dinamo Film, società pugliese. Per quanto riguarda “La Restanza” di Alessandra Coppola, è stato girato tra Andrano a Castiglione d’Otranto, in provincia di Lecce. Il documentario parla di un gruppo di trentenni che, invece di fuggire dai problemi, scelgono di restare e di dedicarsi al lavoro agricolo, ma condiviso. Il documentario è stato realizzato con il contributo di Apulia Film Fund di Apulia Film Commission e Regione Puglia, a valere su risorse del POR Puglia FESR-FSE 2014/2020.