Appello di Anffas sulla disabilità in Puglia, la regione è indietro

Secondo l’associazione Anffas la disabilità in Puglia è indietro. La regione non fa abbastanza per queste persone e bisogna trovare delle soluzioni. Le leggi prodotte non portano risultati concreti sulla situazione e c’è bisogno urgente di fare molto di più. La Legge sulla “Vita Indipendente” delle persone con disabilità gravi, approvata lo scorso 16 giugno dal Consiglio Regionale, non tiene conto di quanto si è stabilito quando si è tenuto con il Tavolo Regionale sulle Disabilità. Hanno fatto parte del tavolo le Associazioni che rappresentano al meglio i disabili.

Per venire incontro alla disabilità in Puglia c’è tanto da fare

L’associazione dei familiari Anffas pugliese ha dunque espresso rabbia e sconforto nel constatare che come sempre nelle scelte prevale quello che viene definito raggiro istituzionale. Ed è proprio la Regione ad attuarlo, quando invece dovrebbe lavorare con gli altri istituzionali per trovare riscontri. Le scelte fatte per interessi personali non rispecchiano i bisogni dei disabili e per questo la disabilità in Puglia continua a non essere una priorità, ma viene messa sempre da parte. L’associazione ha ribadito di aver concordato con l’Assessorato al Welfare per rispettare il ruolo delle Associazioni che rappresentano i disabili e i familiari proponendo servizi sociosanitari e socioassistenziali, ma la regione ha perseguito ben altro.

Numerose le proposte dell’associazione Anffas

Questo ha portato alla scomparsa dei progetti di collaborazione con le Associazioni come Anffas e sono spuntate cose non inerenti alle loro necessità. Così l’associazione ha chiesto un incontro, un Tavolo Regionale per le disabilità al fine di garantire un progetto individuale di vita ad ogni persona con disabilità grave, che permetta loro di condurre una vita migliore e non di elemosinare assistenza e sussidi. I progetti esposti dall’associazione sono tanti e tutti puntano a migliorare i servizi riguardanti la disabilità in Puglia.