Aumento dei casi in Puglia, nel 90% si tratta della variante Omicron

Con l’aumento dei casi in Puglia sale anche la percentuale della variante Omicron e si attesta al 90% dei contagi della regione. A confermare la notizia è la virologa Maria Chironna, docente di igiene dell’Università di Bari e responsabile del laboratorio Covid del Policlinico. La professoressa ha detto che ormai nella regione quasi tutti i nuovi casi sono da Omicron. Rispetto alle altre varianti, la stima della prevalenza si avrà comunque tra qualche giorno, in modo da dare notizie più certe. Anche dal report della Cabina di regia nazionale sembra confermare la notizia, e infatti pare che in Puglia, nella settimana dal 27 dicembre al 2 gennaio, si sono registrati 25.502 casi Covid, con un Rt pari a 1.4.

Con l’aumento dei casi in Puglia si rischia la zona gialla

Si rischia la zona gialla con l’aumento dei casi in Puglia se fra 7 giorni la situazione, come previsto nel dossier che i tecnici della Cabina di regia nazionale hanno messo nero su bianco. La situazione ha indotto il presidente Michele Emiliano, in accordo con Vito Montanaro, direttore del dipartimento per la salute, ad attivare il piano di potenziamento della rete ospedaliera Covid. In più, in seguito alle proteste della Fimmg e dell’intersindacale medici, Montanaro ha convocato i sindacati di categoria per fare chiarezza sulle competenze, per gestire i tamponi e i pazienti Covid sintomatici e asintomatici.

Positivi saranno gestiti dalle Asl

Al termine della riunione Montanaro, Fimmg, Smi e Snami hanno firmato un protocollo di intesa. Il protocollo prevede che tutti i soggetti con esito di test positivo da Covid 19, a partire dall’11 gennaio prossimo, verranno gestiti dalle Asl, anche mediante attività di richiamo e appuntamenti per eseguire i test di verifica di guarigione. Inoltre, i soggetti asintomatici che dovessero risultare positivi a un test antigenico di terza generazione o a un test molecolare effettuato in strutture autorizzate, dal 12 gennaio verranno gestiti direttamente dalle Asl con procedure automatizzate che la piattaforma Iris provvederà a generare.