In questo periodo di pandemia molti medici vivono esperienze davvero commoventi. E’ stato così anche per il professor Moschetta, medico ordinario di medicina interna all’Università di Bari, che fra i tanti casi ha salvato un paziente Covid intubato che era stato suo compagno di scuola. Il professore è arrivato in Fiera il 3 aprile, dopo che aveva dato la sua disponibilità, che gli ha permesso di iniziare la sua avventura. La multisciplinarietà della squadra in Fiera gli dà molte soddisfazioni e i reparti sono chiamati con lettere, dalla A alla L, e non con titoli.
Il rapporto umano con i pazienti
Il professore Moschetti è contento di stare in questo reparto perché il rapporto mano con i pazienti è vivo e sentito. Quando i pazienti vanno via sembra di perdere qualcosa, perché si crea un contatto speciale. Però il professore è contento e orgoglioso di vedere la gente che se va via guarita dalla malattia, e spera che tutto questo presto finisca. Il suo desiderio è quello di salvare più persone possibili, e stare tutti insieme aiuta la prognosi e la cura. Fra le storie di che lo hanno colpito c’è quella del paziente Covid intubato che ha scoperto essere suo compagno di scuola. Si chiama Michele Mongello, ha 48 anni ed è un agente di polizia penitenziaria. Insieme hanno fatto la scuola media Sylos di Bitonto.
La storia del paziente Covid intubato
Moschetti ha seguito il paziente Covid intubato ogni giorno, fino a quando dopo otto giorni è stato estubato e lo ha trasferito nel suo reparto di sub-intensiva. Insieme hanno vissuto momenti indimenticabili, è stata una rinascita per entrambi. Emotivamente forti. Non appena il suo compagno ha potuto riconoscere il professore si è commosso e quando ha inviato il messaggio alla sua mamma lo ha fatto per chiedergli una vecchia foto di loro due quando erano ragazzini. L’agente è ancora in ospedale, al momento è in riabilitazione, presto potrà respirare da solo. Per Moschetti questa è una vittoria.