Bari, morto Pasquale Mininni, fra gli ultimi testimoni della Resistenza barese

Avrebbe compiuto 92 anni il 12 gennaio Pasquale Mininni, ma non ce l’ha fatta. E’ scomparso uno degli ultimi testimoni della Resistenza barese che ad appena 13 anni prese parte alla rivolta contro i nazifascisti. Era il 1943, e Pasquale, che all’epoca faceva il garzone in una sartoria del capoluogo pugliese, decise di prendere parte alla manifestazione di giovani antifascisti che aveva visto sfilare il 28 luglio in corso Vittorio Emanuele. Non passò molto e fu testimone della sparatoria e dell’eccidio che si consumò in via Nicolò dell’Arca. Pasquale fu anche fra quei ragazzini che, il 9 settembre del 1943, parteciparono alla difesa della città vecchia e del porto.

Pasquale Mininni era stato insignito di un riconoscimento

In quel 9 settembre tanti ragazzini, fra cui c’era anche gennaio Pasquale Mininni, difesero con ardore dall’attacco dei nazisti la città vecchia e il porto di Bari. Fu grazie alla bomba a mano che Michele Romito lanciò che la l’autocolonna tedesca si fermò. Il presidente di Anpi Bari, Pasquale Martino, ha detto che per la sua partecipazione a quella memorabile vicenda, di cui era uno dei due testimoni ancora in vita, il Comune qualche anno fa gli aveva conferito un attestato di riconoscenza pubblico. Martino ha aggiunto che Pasquale era sarto di professione, era sposato e aveva figli, ha ricevuto la tessera onoraria dell’Anpi e partecipava assiduamente alle cui manifestazioni fino a prima della pandemia.

Portava la sua testimonianza con orgoglio

Il presidente di Anpi Bari, Pasquale Martino, ha anche detto che Pasquale Mininni portava la bandiera e il fazzoletto con orgoglio durante le manifestazioni. La sua testimonianza è stata raccolta nel Memoriale della Resistenza curato da Gad Lerner e offerto all’Anpi nazionale. In una nota si legge che l’Anpi di Bari rinnova l’impegno a tenere viva la memoria del gesto valoroso compiuto da Pasquale Minni, Michele Romito e gli altri ragazzini della città vecchia di Bari, come riconoscimento e per spronare a far crescere la coscienza antifascista.