La notizia del colosso Bosch in crisi ha fatto temere per il posto di lavoro di 620 dipendenti. Infatti, qualche giorno fa si era sparsa anche la voce che 620 dipendenti dello stabilimento Bosch di Bari sarebbero stati licenziati. Una notizia di questo tipo era stata diffusa dal colosso tedesco già nel 2019, dopo che aveva registrato un drastico calo durante l’anno, che aveva raggiunto l’8,4%, anche a causa della contrazione costante del mercato diesel. Dopo due anni il colosso ha nuovamente diffuso la voce del possibile licenziamento di 620 lavoratori, corrispondente ad un terzo dei 1.700 complessivi che vi lavorano.
Bosch in crisi, 620 dipendenti rischiano il posto
Lo stabilimento Bosch che si trova a Bari è il più grande di tutta l’Italia e la produzione si concentra sulle componenti per motori diesel. Proprio questa produzione ha fatto andare lo stabilimento Bosch in crisi, aggravata ovviamente anche dalla pandemia e dal fatto che mancano le forniture che hanno causato il crollo in Europa del mercato dell’auto. Gli interventi messi in atto finora per diversificare i prodotti non sono stati sufficienti ad evitare gli esuberi. L’azienda è stata rimproverata dai sindacati per non aver rinnovato il piano industriale, che è rimasto bloccato con le condizioni del 2017.
Rischio che qualcuno si prenda gioco dei lavoratori
Dopo la diffusione della notizia del licenziamento dovuto alla condizione di Bosch in crisi, l’azienda ha invece smentito tutto e ha detto che non ci sono rischi per i 620 dipendenti del sito di Bari. Sulla vicenda, la deputata bitontina M5S Francesca Anna Ruggiero ha detto che l’impressione è che qualcuno voglia approfittare di questo clima di confusione che si è creato. La deputata ha anche aggiunto che nessuno deve permettersi di prendere decisioni che possono mettere a rischio il futuro di numerose famiglie e ha detto che alcune settimane fa ha sollecitato il Ministero dello Sviluppo Economico di non abbassare la guardia sulla vicenda.