E’ stato presentato in questi giorni il progetto delle case galleggianti nel porto di Mola di Bari. Il progetto vuole dare una risposta concreta alle nuove esigenze abitative della città, che vuole in un certo senso trasformare i modelli tradizionali. Nel convegno che si è tenuto recentemente Bari e titolato «Abitare sull’acqua» sono state presentate le proposte di Waterstudio di Delft (Olanda) e quelle messe in campo dal Politecnico barese. Il convegno si è tenuto all’Arpa Puglia – Centro Regionale Mare e ha avuto come mission l’incremento delle attività tecnico-scientifiche delle risorse marine mediante lo sviluppo sostenibile.
Il progetto delle case galleggianti sollecitato dal comune
Al convegno sono intervenuti Vito Bruno, direttore generale, Francesco Cupertino, rettore del Politecnico, Giuseppe Colonna, sindaco di Mola e diversi esperti tra cui il presidente Autorità Portuale Ugo Patroni Griffi, Giuseppe Meli, il contrammiraglio, l’arch. Nicola Berlen, l’arch. Angela Maria Tuberoso e Alessandro Grossi e molti altri. Il prof. Martinelli ha spiegato che il desiderio di realizzare delle case galleggianti nel porto di Mola di Bari prende avvio da una collaborazione tra il Dipartimento Dicar del Politecnico di Bari e l’Arpa Puglia Centro Mare, che trovano il loro punto d’incontro nel convegno ”Abitare sull’Acqua”. A fare pressione è stata la stessa Amministrazione Comunale di Mola di Bari, che vuole appunto realizzare queste case innovative.
Le case sull’acqua per rispondere alle più svariate esigenze
Le case galleggianti a Mola sarebbero, oltre che una novità assoluta, un modo per rispondere a svariate esigenze, come la flessibilità. Inoltre, questo progetto vedrebbe nascere in Puglia qualcosa che in altre parti funziona alla grande, come ad esempio ad Amburgo o ad Amsterdam. La nascita di queste case rappresenterebbe un vantaggio per il risparmio del suolo ma vedrebbe anche valorizzare attività come la pesca e comunque le vocazioni marinare in generale.