Castagne made in Puglia, patrimonio a rischio di estinzione

Tornano le castagne  made in Puglia, un prodotto patrimonio del territorio e a rischio di estinzione torna sulle tavole. Le prime castagne pugliesi giungono dai castagneti che si estendono sul Gargano e nel basso Salento. Coldiretti Puglia ne annuncia il ritorno e avverte di quanto la coltivazione sia a rischio di estinzione a causa del cinipide galligeno del castagno che viene dalla Cina. Si tratta di un insetto che causa la formazione di galle nelle piante, che corrispondono a degli ingrossamenti delle gemme di forme e dimensioni varie. Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia, ha spiegato che è in atto una guerra biologica capillare contro questa minaccia.

Le castagne made in Puglia di Calabresi sono eccezionali

Coldiretti Puglia ha preso come esempio la storia di Peppe Calabrese, un agricoltore di Vico del Gargano che cura un castagneto di 80 anni, salvato dall’insetto cinipede del castagno grazie ad una lotta biologica avviata diffondendo il Torymus sinesi, un insetto antagonista naturale. Debellato l’insetto Calabrese dal 29 settembre ha potuto iniziare a raccogliere la varietà di castagne San Michele, una varietà molto prelibata. Il signor Peppe Calabrese ha detto che l’umidità di settembre ha causato un calo del raccolto, ma in compenso la qualità è eccellente, il frutto è dolce e la buccia lucida della castagna viene via facilmente.

Tutelare le castagne pugliesi

Coldiretti ha invitato a controllare l’origine delle castagne che vengono vendute in Italia, perché non tutte sono realmente italiane. Infatti,, senza saperlo, ci si può ritrovare ad acquistare castagne straniere provenienti da Turchia, Portogallo, Grecia e Spagna. Nel 2019 le importazioni sono state pari a ben 32,8 milioni di chili di castagne e molte di queste sono state spacciate per italiane. Un danno enorme ai produttori, che fanno così fatica ad andare avanti.