La Cina collauda nuove tecnologie per rilevare le onde gravitazionali in orbita

La Cina sta collaudando nuove tecnologie per rilevare le onde gravitazionali in orbita. A renderlo noto è Luo Jun, membro dell’Accademia cinese delle Scienze e presidente della Sun Yat-sen University. La nazione ha fatto un altro passo avanti in questo ambito e da poco gli scienziati e gli ingegneri del Paese asiatico hanno ultimato le procedure di collaudo delle tecnologie necessarie ad arrivare a questo importante obiettivo. In seguito al lancio del satellite Tianqin-1, il 20 dicembre 2019, gli scienziati hanno continuato ad approfondire tecnologie tipo la propulsione nell’ordine di microNewton e il rilevamento inerziale ad alta precisione.

Le tecnologie per rilevarle in orbita

Queste tecnologie servono a rilevare le onde gravitazionali in orbita e Luo ha sottolineato che i risultati dei test sono molto più soddisfacenti di quanto occorreva per la missione. Nel 2015 ha avuto inizio lo viluppo del progetto TianQin presso la Sun Yat-sen University, che si trova a sud della Cina, nel Guangdong. Il programma, che è molto ambizioso, prevede di mettere una costellazione di tre satelliti nello spazio, che formeranno un triangolo equilatero intorno al pianeta Terra. Luo ha anche aggiunto che quando le corde gravitazionali attraversano lo spazio tra le sonde è un po’ come se venissero pizzicate le corde di un’arpa.

Onde gravitazionali che cosa sono

Le onde gravitazionali possono essere intese come delle pieghe che si formano nello spazio, delle fluttuazioni generate da processi energetici intensi dell’universo. La loro esistenza è stata predetta da Albert nel 1916, e lo scienziato sostenne la sua tesi nella Teoria generale della Relatività. Per la prima volta le onde gravitazionali sono state rilevate mediante il LIGO, Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory degli USA.