Coldiretti Puglia, record di giovani in agricoltura nel 2020

Il ritorno dei giovani in agricoltura nel 2020 ha avuto numeri da record. Secondo i dati forniti da Coldiretti Puglia rispetto a cinque anni fa c’è stato balzo del 14% di imprese guidate da under 35. Si tratta di una rivoluzione, un ritorno alla terra massiccio che non si verificava da tempo, visto che finora non è stato considerato da chi ha intrapreso un corso di studi. Invece, pare proprio che le nuove generazioni istruite puntino sulla terra, quindi sull’agricoltura. Pietro Piccioni, direttore regionale di Coldiretti, ha detto che ad oggi in Puglia, in un momento drammatico per l’economia e l’occupazione, 1 impresa su 10 guidata da giovani si basa su agricoltura e allevamento per assicurare alimenti sani alle famiglie.

Boom dei giovani in agricoltura nel 2020

Coldiretti Puglia ha anche aggiunto che la presenza dei giovani in agricoltura ha rivoluzionato il lavoro della terra e sette imprese su dieci lavorano con attività che vanno dalle fattorie didattiche agli agriasilo, dalla trasformazione dei prodotti alla vendita diretta, alle attività ricreative, all’agricoltura sociale e molto altro. Se non ci fossero gli ostacoli posti dalla burocrazia secondo Coldiretti i numeri potrebbero essere più consistenti. Delle 5.157 domande presentate dai giovani risulta finanziabile solo il 20% con il PSR Puglia, risultato che tanti giovani rappresenta una sconfitta. Non solo, lo è anche per la Puglia che perde tante occasioni strategiche per far sviluppare un settore importante per la ripresa economica.

Investimenti importanti con il Recovery Plan

I 5500 giovani in agricoltura under 35 che guidano le imprese pugliesi è un trend positivo che viene confermato anche in un periodo difficile come quello della pandemia. Andrebbe tuttavia affiancato da azioni adeguate volte a finanziare le idee green nelle campagne. Stefano Leporati dell’Area Economica di Coldiretti Nazionale ha sottolineato che il Recovery Plan rappresenta una occasione unica da non perdere per modernizzare il sistema agro-alimentare. Per i contratti di filiera per tutti i settori produttivi sono previsti investimenti importanti, e vi sono inclusi pesca, interventi per l’ortofrutta, strutture di stoccaggio dei prodotti agricoli dai cereali all’olio, foreste urbane, agricoltura di precisione e investimenti sul sistema irriguo.