Commissione Europea tutela attività di pesca e caccia anche in Puglia

Pare che la Commissione Europea ha pubblicato di recente una nota tecnica di indirizzo su criteri e orientamenti volti a tutelare le attività di pesca e caccia delle aree protette. La nota riguarda anche la Puglia. Quanto espresso è stato frutto di una modifica importante rispetto alla proposta precedente della Commissione e la parte che riteneva la caccia e la pesca come attività non compatibili direttamente con le aree protette, che è stata poi eliminata in modo definitivo. La notizia è stata diffusa dal dirigente regionale della Lega Rocco Prete, neo-nominato Responsabile del Dipartimento Caccia e Pesca per la Puglia.

Compresa la necessità di tutela delle attività di pesca e caccia

Prete ha anche ringraziato l’Eurodeputato della Lega Massimo Casanova per aver mandato avanti questa battaglia a Bruxelles con successo. L’Eurodeputato Casanova ha sottolineato che è stato raggiunto un risultato eccellente per tutelare le attività di pesca e caccia della Puglia. Finalmente, dopo un anno di discussioni intense tra Stati membri all’interno del comitato NAEG, la Commissione europea ha capito che un divieto di caccia e di pesca generale nelle aree strettamente protette, non solo è una misura ingiustificata per fermare la perdita di biodiversità, ma sono anche importanti le attività di conservazione affrontate da pescatori e cacciatori, sia per gestire le aree protette che per garantire sostegno.

La Puglia toccata da questa misura

Come ha detto anche lo stesso eurodeputato Massimo Casanova, anche la Puglia è toccata in maniera diretta da questa misura. Infatti, come sostiene la gestione delle aree protette, dovrebbe permettere in misura controllata lo svolgimento della caccia e della pesca, soprattutto sugli ungulati selvatici, che continuano a crescere sempre più e a creare alterazioni nell’ambiente. Un caso specifico è il Parco del Gargano, dove agiscono indisturbati branchi di cinghiali, che continuano a distruggere habitat e terreni agricoli, protetti da normative che hanno ripercussioni negativamente sulla biodiversitá e sulla comunità locale.