I consumi in Puglia tengono, rimane indietro solo l’abbigliamento

Anche se il settore dell’abbigliamento continua ad arrancare, così come nel resto d’Italia, i consumi in Puglia tengono e permettono ai commercianti di tirare avanti. Di certo non ci sono i ricavi di prima della pandemia, tuttavia vi sono settori in cui si registra un rialzo, e considerati i tempi in cui siamo, sono numeri positivi. Per esempio, nel settore della ristorazione si è registrato un buon 14%, una percentuale ottima, che fa ben sperare per il futuro e che comunque lascia soddisfatti coloro che lavorano nel settore. Per quanto riguarda l’abbigliamento, invece, si è registrato un rialzo lieve, pari a poco più del +7, ma a preoccupare è la vendita a dettaglio.

Bassi i consumi in Puglia riguardo la vendita a dettaglio

La vendita a dettaglio ha registrato bassi consumi in Puglia, in cui c’è stato un calo del -5,2%, percentuale che comunque riguarda in modo globale la vendita al dettaglio non food, ovvero prodotti non alimentari. A penalizzare le vendite è l’inflazione, che ha colpito i vari settori, e ovviamente anche quello dell’abbigliamento. Tuttavia, sempre nella vendita a dettaglio non food, sono incoraggianti i dati di luglio 2022, che attestano una chiusura del +4% rispetto al 2021, con in testa la provincia di Bari che ha chiuso a +5,9%.

I dati sono stati rilevati dall’Osservatorio permanente

A rilevare i dati sull’andamento dei consumi di Confimprese ed EY è l’Osservatorio permanente, che ha fornito un quadro tutto sommato non proprio drastico per la regione. In definitiva, quindi, con la chiusura del +4% a luglio 2022 rispetto a luglio 2021, ad avere la meglio è Taranto, in cui si è registrato un +8%, poi c’è Bari con +5,9% e infine c’è anche la provincia di Foggia con +2,7%. Il calo nel mese di luglio 2022, rispetto a quello del 2021, c’è stato soltanto il Leccese, che ha registrato -2,3%. Nel complesso, i consumi in Puglia tengono.