Coordinamento boccia le linee guida regionali su Covid e scuola

Sono state bocciate le linee guida su Covid e scuola dal coordinamento ‘La Scuola che vogliamo – Scuole diffuse in Puglia‘ perché differenti dalle norme nazionali. Il coordinamento ha detto che ha inviato una pec alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, ai Ministeri dell’Istruzione e della Salute, ai Sottosegretari all’Istruzione, alla Presidenza della Regione Puglia, alla direzione USR Puglia, al Direttore d’Area Salute e Benessere Puglia, appunto per manifestare il dissenso sulle difformità segnalate. Quanto detto fa riferimento al provvedimento che la Regione ha diffuso lo scorso 14 gennaio. Il provvedimento stabilisce le procedure da osservare se si verificano a scuola casi positivi Covid accertati.

Difformità su linee Covid e scuola

Nello specifico, il coordinamento ha contestato uno dei punti delle linee regionali su Covid e scuola che riguarda i docenti risultati positivi al Covid. Il coordinamento ha evidenziato che il protocollo ministeriale  fa riferimento al “gruppo classe” che intende come gruppo composto da studenti, mentre nelle linee regionali sono inclusi anche i docenti. Secondo il comitato questa difformità genera uno sfasamento dei criteri che nella scuola primaria, ad esempio, stabiliscono il ricorso alla Dad. Nella nota del coordinamento si legge anche che la richiesta è ritenuta illegittima, e che occorre specificare nel dettaglio i “motivi familiari” in caso di assenze degli studenti da Scuola che non sono dovuti alla salute.

Cosa ha sottolineato il comitato

Il comitato ha anche sottolineato che la regione Puglia ad oggi è in fascia bianca e la percentuale di minori vaccinati è fra le più alte d’Europa, infatti è pari al 90% nella fascia 12/19 anni e a più del 30% nella fascia 5/11 anni. Le famiglie hanno posto fiducia nella campagna vaccinale e nelle istituzioni per garantire ai propri figli il diritto all’istruzione anche considerando che la percentuale di Docenti di ogni ordine di Scuola che hanno ricevuto la dose booster è fra le più alte in Italia. Detto questo, è incomprensibile come dopo due anni sia ancora osteggiata la Scuola in presenza.