Crolla la fecondazione assistita in Puglia

Parlano da soli i dati illustrati durante il convegno sul “Ruolo del medico del territorio nel percorso clinico-diagnostico dell’infertilità di coppia, organizzato da Fondazione Foresta in collaborazione con l’Università di Foggia. In Puglia crolla la fecondazione assistita, nella regione si fanno sempre meno figli. Il problema della natalità in Italia di recente è stato analizzato dall’ISTAT e dal Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità. Quasi ovunque la popolazione è in calo e nel 2021 sono nati 384 mila bambini meno rispetto al 2020. La natalità nazionale negli ultimi 12 anni è calata addirittura del 30%.

Si riducono le coppie che cercano la fecondazione assistita

L’analisi dei dati ha fatto emergere che un numero medio di figli per donna è di 1,24, mentre il numero medio nella regione Puglia è di 1,17, ma a Lecce si riduce ancora, diventa infatti 1,11. I motivi per cui non vi sono nascite spaziano da quelli economici a quelli sociali, ma si riducono anche le coppie fertili e ulteriormente coloro che cercano la fecondazione assistita. L’indagine epidemiologica svolta dalla Fondazione Foresta in epoca pre-COVID, nel 2018/19, sugli studenti delle scuole medie-superiori di Lecce, ha permesso di accertare che il 30% dei giovani all’esame del liquido seminale mostrava già importanti alterazioni dei parametri di fertilità.

In Puglia si effettuano cicli minori

Le alterazioni emerse dall’indagine clinica sono significative e possono giustificare le anomalie dei parametri seminali, accentuando quindi l’esigenza di una prevenzione andrologica a 18 anni. Inoltre, dai dati del Registro PMA dell’Istituto Superiore di Sanità è emerso che nei centri dove si svolgono tecniche di PMA in Puglia si effettuano cicli minori rispetto alla media nazionale. Nello specifico, negli 11 centri della Regione vengono effettuati solo 755 cicli di PMA rispetto a 1.341 cicli come da media nazionale. I dati dimostrano che molti pazienti infertili svolgono cicli di fecondazione assistita in altre regioni. Il professor Carlo Foresta ha sottolineato che bisognerà analizzare questo problema.