E’ scontro fra comune e regione per l’Ospedale in Fiera del Levante

Non si placano le polemiche sull’Ospedale in Fiera del Levante, spunta il dossier sul progetto della Regione Puglia e c’è il primo vero grande scontro Comune-Regione. Lo scontro si fa arduo se si pensa che a capo di esso ci sono due esponenti di punta del centrosinistra pugliese, Antonio Decaro e Michele Emiliano. La vicenda su questo ospedale è iniziata durante la pandemia, quando viene resa pubblica la notizia che si vuol realizzare un ospedale da 150 posti letto in Fiera. Ad annunciarlo fu proprio il sindaco Decaro durante una diretta Facebook fatta il 13 novembre, in cui diceva che la notizia giungeva dalla Regione.

Polemiche per cosa fare della struttura

La Regione ha però smentito la notizia sulla realizzazione dei 150 posti letto all’Ospedale in Fiera del Levante. Tuttavia, il giorno seguente su Empulia c’era il bando che viene vinto da Item Oxygen e Barozzi con 8,5 milioni di euro. Alla fine però i costi saranno superiori a 20 milioni di euro e i tempi di realizzazione saranno allargati. Partono intanto le inchieste, ma da marzo l’ospedale in Fiera diventa strategico per affrontare la terza ondata della pandemia. Nel frattempo scoppiano le polemiche sul futuro della struttura. Il preside della facoltà di Medicina, Loreto Gesualdo, si presenta nell’ospedale in Fiera dicendo che potrebbe diventare un polo per la formazione specialistica di giovani laureati.

Tutto bloccato per l’Ospedale in Fiera del Levante

L’Università degli studi non condivide la proposta, ma viene invece rilanciata l’idea del governatore Emiliano di fare un grande punto di riferimento per le emergenze. Le cose peggiorano quando ci sono diverbi per la realizzazione di un parcheggio per i dipendenti. I lavori vengono bloccati, ma adesso che nell’ospedale Covid non ci sono più ricoveri Emiliano ripropone il suo progetto di fare della struttura un grande centro di emergenza nazionale per ospitare la formazione dei medici dell’emergenza e dei rianimatori. Come finirà? Staremo a vedere.