E’ in forte calo il lavoro domestico in Puglia

Continua a registrare un forte calo il lavoro domestico in Puglia e dal 2012 non accenna a fermarsi. La maggior parte delle lavoratrici sono donne e sono tutte colf. I dati del 2019 sono nettamente inferiori a quelli di sette anni prima, ben -18%, e il numero registrato si è attestato a 24.575. Dai dati INPS è evidente che le colf sono in netta maggioranza e costituiscono ben il 58%. Tuttavia, anche le colf sono diminuite di numero rispetto alle badanti. Nella regione pugliese le regolarizzazioni richieste in occasione della sanatoria 2020 sono 8mila.

Il lavoro domestico in Puglia diminuisce

I dati sono stati raccolti ed elaborati nel Rapporto annuale 2020 sul lavoro domestico, che l’Osservatorio nazionale DOMINA ha realizzato insieme alla Fondazione Leone Moressa di Mestre. I lavoratori domestici nella regione pugliese sono per oltre la metà italiani, ma quello che colpisce è che il lavoro domestico in Puglia è svolto soprattutto da donne, che in media hanno un’età di 48 anni. Nel 2019 le famiglie della Regione hanno affrontato una spesa complessiva di 166 milioni di euro per pagare i lavoratori domestici. Per ogni lavoratore la cifra include stipendio, contributi e TFR, per un valore aggiunto totale di circa 700 milioni di euro.

Numero di badanti probabilmente aumenterà

La maggior parte delle colf e delle badanti si concentra soprattutto nel capoluogo regionale, con una percentuale del 43,1%. L’incidenza maggiore per le colf e per le badanti si registra a Lecce. Fino allo scorso luglio, per supportare le famiglie durante l’emergenza Coronavirus, la Regione ha stanziato un contributo al posto dell’assegno di cura per le persone non autosufficienti. Secondo le prospettive, il numero di qual al 2050 è destinato a crescere. Per quanto riguarda la Puglia, a fronte di 137mila bambini in meno (0-14 anni) ci saranno 224mila anziani in più (ultra-ottantenni). In sintesi, gli anziani saranno di più dei bambini.