In fumo scampagnate e gite per il primo maggio in Puglia

Vanno di nuovo in fumo i progetti di tanti appartenenti al settore della ristorazione, le chiusure imposte dalla zona arancione sconvolgono i piani. E’ quello che accadrà per il primo maggio in Puglia, dove ci saranno ingenti perdite per bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi. La zona arancione cade nel ponte del 1° maggio e impone la chiusura di 15mila bar, trattorie, ristoranti, 6500 pizzerie e 900 agriturismi nella regione, con perdite enormi sia in termini economici che occupazionali. Ad annunciare la bomba è Coldiretti Puglia, che ha fatto un’analisi della situazione e ha dedotto che la spesa alimentare è tornata indietro di dieci anni, su valori del 2010.

Perdite enormi con il ponte del primo maggio in Puglia

Coldiretti Puglia ha anche sottolineato che ben 22000 attività in Puglia, fra bar, ristoranti, pizzerie e agriturismi sviluppano un fatturato annuale di oltre 5 miliardi di euro, che al momento ha toccato il fondo. Gli effetti hanno conseguenze disastrose su tutta la filiera, e la riduzione delle forniture di cibi e bevande colpisce le aziende agricole ed alimentari. Per questo occorre prevedere ristori adeguati. La chiusura e i limiti agli spostamenti impediscono di fare gite fuori porta e a pagarne le conseguenze sono i 900 agriturismi pugliesi che a causa della pandemia hanno subito perdite per oltre 100 milioni di euro.

Coldiretti denuncia una situazione disastrosa

La situazione è molto complicata e la chiusura per il ponte del primo maggio in Puglia la aggraverà ulteriormente. Coldiretti ha aggiunto che gli effetti delle chiusure si fanno sentire a cascata sull’intera filiera agroalimentare. Ci sono state disdette di ordini per le forniture di numerosi prodotti agroalimentari, ma a pagare lo scotto di queste normative sono anche settori come quello ittico e vitivinicolo. Far riaprire i ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno vorrebbe dire permettere a circa la metà dei 22mila servizi di ristorazione pugliesi di lavorare. Molte difficoltà si registrano nei centri urbani, mentre nelle campagne ci si organizza secondo per far cenare gli ospiti sotto gli uliveti e in mezzo alle vigne, oppure nell’orto.