Tornano a Lecce tre specialisti dal Nord, fuga di cervelli al contrario

Sono tornati a Lecce tre specialisti dal Nord, e la loro storia sembra essere proprio una fuga di cervelli al contrario. Si tratta di tre giovani medici specialisti che tornano al “Città di Lecce Hospital”, Dario Fina, di Mesagne, Chiara Simeone, originaria di Racale, e Marco Albanese, originario di Cellino San Marco. Dario Fina, cardiologo, dopo Pavia e Milano ha trascorso in Olanda un periodo di formazione. Tornato al “Città di Lecce Hospital” ha dato il suo prezioso contributo per rafforzare l’ambulatorio di Ecostress, dedicato soprattutto a pazienti colpiti da patologia coronarica, così da eseguire una diagnosi precoce di cardiopatia ischemica.

Fuga di cervelli al contrario per i tre giovani

Cardiologa ed ecocardiografista, Chiara Simeone, dopo gli studi a Chieti ha eseguito la formazione specialistica a Milano. Nel capoluogo lombardo ha lavorato nelle principali strutture prestando attenzione a specializzarsi in ambito di Imaging cardiovascolare, gestione clinico-terapeutica e strumentale del malato cardiologico complesso in ambiente intensivi stico. La Simeoni ha anche preso parte nella ricerca delle Cardiomiopatie e Canalopatie ad impronta genetica. La cardiologa ha detto che quando ha iniziato a lavorare a “Città di Lecce Hospital” ha scoperto con grande meraviglia di far parte di un team di giovani colleghi che come lei provenivano da svariate realtà diverse e che hanno deciso di tornare nella loro regione.

Anche l’anestetista ha fatto ritorno in patria

L’anestesita e rianimatore Marco Albanese ha fatto ritorno in Puglia dopo 15 anni trascorsi al Nord. Dapprima ha seguito il suo percorso di studi a Ferrara, dove si è laureato in Biologia e in Medicina, poi ha preso la specializzazione lavorando in svariate strutture ospedaliere dell’Emilia Romagna. Con il suo arrivo a Città di Lecce Hospital è stato inaugurato un ambulatorio dedicato alla terapia del dolore. In questo laboratorio il dottore esegue procedure infiltrative avanzate eco guidate e spera di iper-specializzarsi in procedure radioguidate in sala operatoria. Nel frattempo il dottore prosegue con l’attività di ricerca con l’Università di Ferrara e con un ospedale milanese.