Legionella, incidente probatorio stabilirà legame su morti in Policlinico Bari

Un incidente probatorio stabilirà un legame sulle morti in Policlinico. Nello specifico si tratta delle morti di quattro pazienti deceduti tra il 2018 e il 2020 nel Policlinico di Bari. L’incidente è stato chiesto a settembre dinanzi alla gip Luigia Lambriola, che però non lo ha accettato. A novembre 2020 due padiglioni del Policlinico, secondo econdo l’ipotesi della pm Grazia Errede e del procuratore aggiunto Alessio Coccioli, gli indagati avrebbero omesso di adottare le misure idonee, poi, un mese dopo, c’è stata l’interdizione di tre dirigenti per reati di omissione di atti d’ufficio e la bonifica necessaria negli impianti idrici dei reparti dove era stata confermata la presenta del batterio. IL Tribunale del Riesame nel febbraio 2021 ha annullato provvedimenti interdittivi.

Incidente probatorio da dimostrare

Le interdizioni sono state annullate perché è stato ritenuto che i vertici del Policlinico non siano stati inerti sul problema della legionella e che non c’era alcuna prova che i decessi fossero collegati all’infezione contratta in ospedale. Il 10 giugno si può impugnare la decisione con tre ricorsi per Cassazione, che verranno discussi insistendo per l’interdizione del direttore generale del Policlinico Giovanni Migliore. I pm hanno chiesto anche un incidente probatorio in cui fa parte una perizia medico-legale che cristallizza il presunto collegamento. Secondo la Procura è innegabile che l’infezione da legionella si fosse sovrapposta alla precedente situazione di comorbilità, e l’ha peggiorata talmente tanto sino al punto da causarne il decesso. L’incidente stabilirà se c’è un legame tra l’infezione da legionella e la morte.

Incidente probatorio scelto per Giulia

L’incidente probatorio, che la Procura di Bari ha chiesto, comincerà a settembre davanti alla gip Luigia Lambriola. L’inchiesta dei carabinieri del Nas, che il procuratore aggiunto Alessio Coccioli ha coordinato, e ha portato al sequestro di due padiglioni del Policlinico nel novembre 2020.  Un mese dopo, quando tre dirigenti per i reati di omissione di atti d’ufficio e morte sono stati interdetti, sono stati quindi certi di non aver fatto la bonifica necessaria agli impianti idrici dei reparti in cui era stata accertata la presenza del batterio.