Al Miulli curato tumore all’esofago con Elettrochemioterapia Endoscopica

Il primo caso di tumore al fegato è stato eseguito al Miulli di Acquaviva delle Fonti ed è stato curato con Elettrochemioterapia Endoscopica. Il paziente è un uomo di 64 anni, affetto da tumore dell’esofago in stadio avanzato e non operabile proprio perché la malattia era molto diffusa. Grazie all’innovativa procedura denominata EECHT, testata già in alcuni centri del Nord Europa, l’uomo è stato salvato. La procedura combina l’elettroporazione reversibile con la chemioterapia endovenosa, e tramite un dispositivo specifico, inserito per vie endoscopica, che eroga impulsi elettrici, viene posto a contatto con il tumore.

Risultati positivi da elettrochemioterapia Endoscopica

La metodica della elettroporazione reversibile, che consiste nel temporaneo incremento della permeabilità di membrana delle cellule tumorali, amplifica il trasporto delle molecole del farmaco chemioterapico di più di 300 volte. Una volta somministrato per via endovenosa, il farmaco per la terapia si concentra all’interno del tumore e ottiene l’apoptosi specifica del tessuto neoplastico. Il dottor Francesco Decembrino ha sottolineato che la elettrochemioterapia Endoscopica, anche se è molto innovativa e sull’efficacia a breve e medio termine non ci siano molte informazioni, ha mostrato dei risultati interessanti sulla diminuzione delle dimensioni della neoplasia, come visto in uno studio preliminare svoltosi in Danimarca.

Il paziente è stato salvato grazie a questa tecnica

Con l’elettrochemioterapia Endoscopica i miglioramenti sono la riduzione di alcuni sintomi come la disfagia ed il sanguinamento cronico. Si tratta di un aspetto interessante se si considera che non ci sono alternative terapeutiche abbastanza efficaci per questo tipo di neoplasia, in pazienti non operabili. Dunque, può avere un effetto notevole sulla qualità della vita. Un altro dettaglio da non sottovalutate è che la procedura è sicura e di semplice riproduzione. A questo riguardo, un altro studio multicentrico nord-europeo ha dato interessanti prospettive anche per trattare altre neoplasie come il tumore del colon-retto non operabile. E’ chiaro che occorrono maggiori studi per convalidare i trattamenti nelle varie tipologie di pazienti.